venerdì 20 marzo 2009

Il Papa è in Angola. Mons. Franklin: viene a completare un lento processo di riconciliazione. Anche i non cattolici sono contenti di riceverlo

Il viaggio di Benedetto XVI in Angola "viene a completare un processo di riconciliazione, che impiega tempo, perché i cuori sono feriti da molti anni. Tra l'altro, non è facile vivere come fratelli, ma stiamo cercando di farlo". Sono le parole dell'arcivescovo di Luanda, mons. Damiao Antonio Franklin, intervistato dalla Radio Vaticana, a poche ore dell'arrivo del Papa nel Paese africano. "Anche quelli che non sono cattolici sono contenti di ricevere il Santo Padre - afferma Franklin -. E' una grazia, un privilegio, soprattutto in questi tempi. L'Angola ha sofferto molto e troppo con la guerra, con i conflitti. Adesso sta ricominciando una vita nuova di riconciliazione, di ricostruzione, non soltanto delle infrastrutture, ma anche del cuore. Quindi, ricevere il Santo Padre per tutti noi è una grande grazia e tutti aspettano con molto fervore e con molta attenzione. E noi cattolici - conclude - vogliamo preparare il cuore, per ricevere bene il messaggio del Papa".