Il viaggio di Benedetto XVI in Camerun e Angola è stato raccontato “in maniera miope e parziale” con la riproposizione dei “soliti cliché” ma “scarso rispetto della verità dei fatti”: è la denuncia dell'agenzia SIR. In un editoriale sul viaggio del Papa l’agenzia parla di “un viaggio di enorme portata, una tappa fondamentale del cammino di evangelizzazione che può segnare una svolta profonda per i cristiani d’Africa, un segno tangibile di speranza per chi spesso vive in condizioni disperate”. Il Papa - sottolinea il SIR - “ha affrontato le questioni nodali della situazione africana: la sistematica discriminazione delle donne e le conseguenti violenze innumerevoli a cui sono sottoposte, la stregoneria, la povertà e la fame, l’Aids”. Ma - sottolinea l'editoriale - “i media hanno riproposto i soliti cliché di larga presa sul pubblico ma di scarso rispetto della verità dei fatti. A parte le consuete eccezioni rappresentate dalle testate di ispirazione cattolica, l’informazione ha cavalcato con clamore la questione relativa all’uso del profilattico per combattere l’Aids”, alzando “un vespaio di polemiche tanto urlate quanto infondate nei presupposti” con il “travisamento di quanto effettivamente detto dal Pontefice”. Praticamente trascurati tutti gli altri temi: “la crisi economica mondiale, la situazione specifica della Chiesa africana, il futuro di quel continente e del mondo intero, le nuove necessità della fede. Le parole del Papa su questi argomenti travalicano di gran lunga le possibili polemiche sull’uso del preservativo” ma “le tracce riportate dai media hanno dato l’idea di un cammino completamente diverso. L’obiettivo dichiarato del viaggio di Benedetto XVI - considera infine il SIR - era ‘rendere testimonianza a Cristo e incoraggiare i popoli africani a essere se stessi in una convivenza giusta e pacifica’: non si può dire che non sia stato centrato in pieno. Quale è stato, invece, lo scopo dei media che si sono impegnati a raccontare questo viaggio in maniera miope e parziale?”.