mercoledì 8 aprile 2009
Le offerte della Messa nella Cena del Signore 2008 amplieranno un centro per disabili all'Avana gestito dalla Chiesa
Il centro medico psicopedagogico “La edad de oro” dell’Avana entro tre mesi avrà una nuova sede che amplierà e migliorerà l’assistenza sociosanitaria a centinaia di disabili fisici e mentali cubani. Secondo quanto riferisce L’Osservatore Romano, la struttura all’avanguardia sarà portata a termine anche grazie agli aiuti stanziati dal Benedetto XVI, che ha voluto destinare le offerte della Santa Messa nella Cena del Signore presieduta dal Papa il 20 marzo 2008 a San Giovanni in Laterano. Si tratta di 15.956,86 euro che consentiranno al centro medico psicopedagogico “La edad de oro”, ospitato attualmente in un edificio fatiscente del Cerro, uno dei municipi più poveri della capitale cubana, di trasferirsi nel nuovo complesso che sorgerà nelle vicinanze. Il gesto assume un valore particolarmente significativo se si considera che l'istituto è di proprietà dello Stato cubano ed è amministrato e diretto dal ministero della Salute pubblica. D’altra parte la Chiesa ha sempre contribuito alla gestione delle struttura attraverso la preziosissima opera delle Suore vincenziane che vi hanno prestato servizio fin dalla sua nascita che risale al 1914. Ma adesso l'attuale sede del centro versa in grave stato di deterioramento come testimonia suor Fara Gónzalez Gónzalez, superiora della comunità: "Non abbiamo strutture adeguate per i bisogni dei nostri ospiti ed esistono barriere architettoniche considerevoli. Inoltre mancano aree di ricreazione e di svago, le condizioni sanitarie sono precarie e il sovraffollamento penalizza la qualità della vita delle persone". Il nuovo complesso, dunque, sarà concepito e realizzato "per corrispondere alle condizioni fisiche e sanitarie degli ospiti del centro, ma soprattutto - assicura la superiora - per garantire un'adeguata qualità della vita delle persone che vi risiedono". I lavori sono appena agli inizi. Si stanno scavando le fondamenta. Attualmente l'istituto ospita in regime assistenziale interno 180 persone fra maschi e femmine di età compresa fra i 3 e i 69 anni. Provengono per lo più dalla capitale e sono figli di genitori non in grado di mantenerli, molti hanno famiglie che si disinteressano completamente di loro: alcuni vengono abbandonati per strada e affidati alla tutela dello Stato. "Il nostro - puntualizza la superiora delle vincenziane - è un centro medico psicopedagogico che si occupa di persone con disabilità fisiche e intellettuali complesse. Nella maggior parte dei casi sono affette da patologie che limitano la loro capacità di muoversi autonomamente e di essere indipendenti a livello personale e sociale. Presentano inoltre un ritardo mentale grave e profondo unito alla loro patologia di base". Tutto questo fa di loro "persone con bisogni fisici, affettivi, sociali, educativi e spirituali che richiedono particolare attenzione". Il compito delle suore - che lavorano insieme a circa 380 operatori e collaboratori - è anzitutto quello di "rendere umana la vita degli ospiti del centro, soddisfacendo in modo personalizzato i loro bisogni fondamentali relativi all'alimentazione, l'igiene, l'affetto, la salute, lo svago, l'attenzione psicologica e spirituale". Si punta anche al recupero del rapporto con le famiglie di origine, deterioratosi nella maggior parte dei casi. "Comunque - aggiunge infine la religiosa - cerchiamo di aiutare il personale che lavora nel centro a prendere coscienza della dignità degli uomini e delle donne che vengono assistiti e, di conseguenza, della responsabilità che comporta questa missione".