La Gazzetta del Mezzogiorno
domenica 21 giugno 2009
Anna a Benedetto XVI: io dipendente dell'Opera Padre Pio e malata di cancro. Più della morte ho paura di non avere nulla da offrire a Dio
"Sono una dei tanti dipendenti che hanno l’onore e la gioia di lavorare per questa grande Opera di Padre Pio, ma da luglio dello scorso anno sono anche una persona che si è ammalata di cancro". È la sua storia, uguale a quella di tanti ammalati, che Anna Daniele racconta, a nome dei tanti degenti, a Benedetto XVI durante la visita che il Pontefice ha voluto fare nella Casa Sollievo della Sofferenza (foto). "Le chemioterapie e gli altri trattamenti oncologici sono stati e continuano ad essere – racconta la donna – un calvario e tante, tantissime volte, avrei mollato e mollerei se la fede, la famiglia e gli amici non mi sostenessero in questo duro percorso, fatto a tentoni, con cadute, trascinandomi". Una grande forza, dunque, che Anna racconta di aver dovuto avere soprattutto quando ha comunicato la notizia della malattia a sua madre. E poi una confessione: "Questa malattia è stata per me una rivelazione: non ho paura di morire, ho solo paura che, quando sarà, non avrò nulla da offrire al Signore". "Non ci lasciate soli con i nostri pensieri, le nostre paure – dice Anna – e quando non avete nulla da dire non vi preoccupate, basta che ci prendiate solo per mano e poi sapremo e sentiremo che ci siete". "E' vero – aggiunge Anna – una diagnosi di cancro è terribile, fa paura, ma è più terribile non essere amico di Dio, allontanarsi dal suo amore".