sabato 10 aprile 2010

Il vescovo di Oakland: Giovanni Paolo II rallentò molto il processo di riduzione allo stato laicale per arginare la grande fuga dei preti

Ci sarebbe una norma procedurale voluta da Papa Giovanni Paolo II dietro il ritardo di due anni con cui la Congregazione per la Dottrina della fede guidata dall'allora card. Joseph Ratzinger concesse la 'dimissione dallo stato clericale' a Stephen Kiesle, il prete molestatore di Oakland, in California. Kiesle aveva chiesto di essere ridotto allo stato laicale - richiesta appoggiata anche dal suo vescovo, mons. John S. Cummins - ma era nato 'solo' nel 1947. Questo significa che nel 1985, quando Cummins scrisse al card. Ratzinger per chiederne la laicizzazione, Kiesle aveva solo 38 anni. Di qui la risposta di Joseph Ratzinger che invitava a prendere tempo e ad esaminare il caso più attentamente ''per il bene della Chiesa universale''. A puntare il dito contro Wojtyla è oggi lo stesso Cummins che, parlando con il New York Times, spiega che Giovanni Paolo II ''rallentoò molto il processo e lo rese molto più ponderato''. Cummins aveva chiesto al card. Ratzinger con una lettera di ridurre allo stato laicale Kiesle già nel febbraio 1982. Successivamente, non avendo ricevuto risposta, aveva fatto appello anche direttamente a Wojtyla. ''Fondamentalmente - scriveva un funzionario della diocesi di Oakland, padr. George Mockel, a Cummins - faranno 'dormire' la causa fino a quando Steve sarà un po' più vecchio. Io credo che sia una cattiva idea''. Sempre Cummins spiega che dietro il 'rallentamento' della pratica voluto da Giovanni Paolo c'era la 'grande fuga' di preti da seminari e conventi seguita al Concilio Vaticano II e al 1968. In un documento interno dell'ordine religioso dei dehoniani, risalente al 2007 e pubblicato da Il blog degli amici di Papa Ratzinger evidenzia come fosse proprio la Congregazione per la dottrina della fede a gestire le pratiche di ''dispensa dal celibato'', passato quindi nelle mani della Congregazione per il culto divino e quindi di quella del Clero. Malgrado questi cambiamenti le norme in vigore sono le stesse, e risalgono al 1980. Il documento, nel 2007, precisa: ''C'è da aggiungere che la Congregazione per il Clero ordinariamente non presenta al Papa quelle cause che si riferiscono a sacerdoti che non abbiano compiuto 40 anni di età, a meno che sussistano motivi di particolare eccezionalità, da esaminare in una Commissione speciale di 5 membri, soprattutto quando esiste il pericolo di un grave scandalo o quando si può provare la presenza di motivazioni eccezionali previe all'ordinazione''.

Asca