Blitz quotidiano
martedì 20 aprile 2010
V anniversario dell'Elezione di Benedetto XVI. Bagnasco: ammirazione e stima per il magistero limpido e mite e per l'esempio di testimone della fede
“Il Signore conforti il cuore delle vittime degli abusi della pedofilia, che hanno visto violata la propria infanzia, in un orizzonte di giustizia, di verità, guardando avanti ad un domani migliore per tutti, più limpido, più dignitoso e più giusto”. Ad affermarlo, l’arcivescovo di Genova e presidente della CEI, il card. Angelo Bagnasco (nella foto con Benedetto XVI), all’inizio della veglia di preghiera e di adorazione, che si è svolta nella Cattedrale di San Lorenzo, organizzata in occasione del quinto anniversario dell’Elezione del Papa. “In comunione con tutte le Chiese che sono in Italia – ha affermato il porporato – anche noi viviamo questo momento di preghiera particolare davanti al Santissimo Sacramento per il Santo Padre Benedetto XVI nel quinto anniversario della sua elezione a Pontefice a servizio della Chiesa universale”. “Vogliamo stringerci a lui in questo particolare momento di difficoltà che egli affronta con semplicità, con chiarezza e con determinazione fiduciosa – ha aggiunto il card. Bagnasco – vogliamo pregare per la sua persona e per le intenzione del suo cuore, di padre, di pastore e di maestro”. Il cardinale, che è stato impegnato tutto il giorno a Genova e non ha partecipato al pranzo dei cardinali a Roma, ha poi parlato dell’Anno Sacerdotale in corso come di un’occasione voluta “con grande ispirazione” da Benedetto XVI per “riscoprire la bellezza del dono del sacerdozio e la grande responsabilità che ne consegue perché ogni sacerdote possa corrispondere meglio alla grazia della vocazione con una santità sacerdotale che tutti ci interpella e che il mondo attende da noi che vuole vedere”. Parlando ancora del Papa, Bagnasco ha poi affermato: “Con questa preghiera, vogliamo ringraziare il Signore perché ce lo ha donato, perché continua a sostenerlo con la luce dello Spirito e con la forza della sua grazia nella guida della Chiesa universale a servizio dell’umanità”. “Vogliamo stringerci intorno a lui – ha proseguito – con tutto l’affetto del nostro cuore e della nostra docilità di fede e di amore per ringraziarlo, con ammirazione, fiducia, stima, per il grande magistero limpido e mite, per l’esempio che egli dà a tutti quanti noi come coraggioso testimone della fede e dell’amore in Gesù ed alla Chiesa”.