martedì 20 aprile 2010

V anniversario dell'Elezione di Benedetto XVI. Betori: voce ferma, coerente, argomentata e convincente che richiama alle ragioni della verità

“Benedetto XVI ci ha offerto e continua a offrirci in questi anni una testimonianza piena e viva” del ministero petrino, “capace di dare forza alla Chiesa in questi tempi difficili che ci accade di vivere”. Lo ha affermato oggi mons. Giuseppe Betori (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo di Firenze, nel rosario per il Papa recitato nella Basilica della Santissima Annunziata. Una testimonianza, ha aggiunto mons. Betori, fatta “con l’intelligenza limpida del tempo che attraversiamo e con la chiarezza della verità evangelica, pensata nelle forme più perspicaci e vissuta al più alto grado di coerenza”. Benedetto XVI, ha rimarcato, agisce “con il coraggio di cui si ha bisogno di fronte a situazioni di crisi violente e a opposizioni preconcette e brutali”. “Non pochi osservatori – ha precisato l’arcivescovo – hanno voluto vedere, nei ripetuti attacchi alla sua persona, la reazione di quel mondo immerso nel relativismo, che non accetta la sua voce ferma, coerente, argomentata e convincente che richiama tutti alle ragioni della verità, soprattutto quelle ragioni che toccano la dignità della persona umana e il bene comune della società”. “Quel coraggio che egli manifesta nel confronto con chi avversa la Chiesa e il Vangelo – ha rimarcato mons. Betori – è lo stesso che lo guida nell’affrontare quella che egli stesso definì ‘sporcizia’ presente tra i ministri della Chiesa: mai nascondere la verità, verificandola sempre nella sua oggettività; essere vicino a chi ha sofferto per le colpe commesse; attenzione a che i crimini non si possano reiterare; cura degli stessi colpevoli ricercandone la conversione e il riscatto; sollecitudine per le comunità perché non si spenga la fiducia nella Chiesa e la speranza”. “Per tutte queste ragioni di gratitudine – ha concluso – ci sentiamo vicini al Santo Padre, in questi tempi fatto oggetto di offensive ingiuste e malvagie”.

SIR