martedì 11 maggio 2010

Il Papa in Portogallo. Vian: guarda alla storia con uno sguardo positivo e sereno che non ignora i drammi e le tragedie ma sa che Dio è più forte

“Nella storia il male non avrà l'ultima parola, nonostante difficoltà e dolore, nonostante l'ingiustizia, nonostante la stessa morte”: si apre con queste parole la nota a firma del direttore Giovanni Maria Vian su L’Osservatore Romano in edicola questa sera. Il titolo è “L'ottimismo di Benedetto XVI” e fa riferimento alle parole del Papa, pronunciate questa mattina sull’aereo che lo portava in Portogallo, nel consueto incontro con i giornalisti al suo seguito. L’ottimismo, scrive Vian, è “una chiave di lettura che gli è propria da sempre, "contrariamente a tenaci pregiudizi che da decenni ormai accompagnano la rappresentazione mediatica di Joseph Ratzinger". “Benedetto XVI guarda alla storia con occhi cristiani. Con uno sguardo positivo e sereno che non ignora i drammi e le tragedie della storia, gli abissi del male spalancati dal Novecento, il limite e la colpa originaria dell'uomo, il peccato degli stessi cristiani che mostra la continua necessità di rinnovamento della Chiesa (Ecclesia semper reformanda). Il suo ottimismo è dunque realista perché sa che il male attacca sempre, ma sa anche che le forze del bene sono presenti e che il Signore è più forte del male”. Vian cita al riguardo la crisi economica odierna “come un esempio chiarissimo della necessità di riaprire il pragmatismo dell'economia alle ragioni dell'etica”. Ancora, “segnata dall'ottimismo si è rivelata la considerazione del secolarismo da parte del Papa” perché, aggiunge il direttore, “per lo sguardo ottimista di Benedetto XVI, infatti, la presenza del secolarismo è di per sé normale, mentre anomale e negative sono invece la contrapposizione e l'esclusione di Dio dall'orizzonte dell'uomo”. "Volando sul Mediterraneo verso il Portogallo, nel consueto incontro con i giornalisti il Papa ha dato la chiave di lettura di questo suo nuovo viaggio internazionale diretto soprattutto a Fatima, il Santuario mariano che è divenuto uno dei luoghi simbolici più evocativi del cattolicesimo contemporaneo", scrive Giovanni Maria Vian. Quanto alla pedofilia, "a proposito del messaggio di Fatima il Papa si è ricollegato alle sofferenze attuali della Chiesa. Il Signore ha detto che la Chiesa sarà sofferente sino alla fine del mondo. E oggi - ha aggiunto il Pontefice - lo si vede in modo particolare. Oltre alla sofferenza come missione del Papa - esemplare in questo senso Giovanni Paolo II vittima dell'attentato - Papa Ratzinger ha spiegato che nel messaggio di Fatima ci sono indicazioni precise su realtà e futuro della Chiesa".

SIR, Apcom