Zenit
venerdì 1 ottobre 2010
Il Papa a Santiago de Compostela e Barcellona. I vescovi spagnoli: lo aspettiamo con fede e speranza. Tutti approfittino spiritualmente del viaggio
In vista del viaggio apostolico del Papa a Santiago de Compostela e Barcellona, i vescovi della Spagna hanno invitato i fedeli a “stare molto attenti” a quello che dirà il Pontefice e a seguire i suoi interventi. L'Esortazione pastorale intitolata “Benvenuto, Santo Padre!” è stata diffuso ieri al termine della CCXVII Commissione permanente della Conferenza Episcopale, riunitasi a Madrid. Il viaggio avrà luogo “in occasioni ben precise, a due Chiese diocesane, i cui vescovi si sono già rivolti ai loro fedeli spiegando loro l'importanza di questo avvenimento provvidenziale ed esortandoli ad accogliere il Successore di Pietro”. Anche le altre diocesi, affermano i presuli, devono partecipare: “Dobbiamo tutti approfittare spiritualmente della visita del Santo Padre, al quale va sin da ora il nostro più cordiale benvenuto”. “Aspettiamo con fede e speranza la sua visita. Sappiamo bene che dov'è Pietro, lì è la Chiesa Cattolica – affermano –. Santiago e Barcellona potranno sperimentarlo in modo più vivo e diretto, ma tutte le diocesi spagnole sono chiamate a beneficiarne”. “Molti peregrineranno a Santiago o a Barcellona. Altri potranno vedere e ascoltare il Papa attraverso i mezzi di comunicazione. Tutti potranno unirsi spiritualmente alle intenzioni del Santo Padre mediante la preghiera già fin d'ora”, aggunge il messaggio. Da Santiago, i vescovi ricordano che il Papa “giunge come pellegrino in uno dei luoghi apostolici più emblematici delle radici cristiane della Spagna, dell'Europa e dell'America”. A Barcellona, il Santo Padre consacrerà il tempio espiatorio della Sagrada Familia, “spazio bellissimo, concepito e iniziato dal geniale architetto e servo di Dio Antoni Gaudí, che si trova già in condizioni per accogliere la celebrazione del culto divino”. “Alla fine del XIX secolo - conclude il messaggio -, quando è stato progettato il tempio, la Chiesa avvertiva già che la famiglia naturale e cristiana, basata sul matrimonio, rappresenta una cellula fondamentale della società, a cui lo Stato e la Chiesa devono prestare un'attenzione prioritaria, mettendosi al suo servizio, senza soppiantarla”.