sabato 4 giugno 2011

Il Papa: lasciate che Gesù vi prenda per mano, che entri sempre di più come amico e compagno del vostro cammino! Dategli fiducia, non vi deluderà mai!

Dopo l'incontro nel Teatro nazionale croato, nella Piazza del Bano Josip Jelačić di Zagreb, Benedetto XVI ha presieduto la veglia di preghiera con i giovani croati, iniziata con una Liturgia della Parola e proseguita con l’adorazione del Santissimo Sacramento, che rimarrà poi esposto per tutta la notte in preparazione alla Santa Messa di domani. Prima del suo arrivo, alcuni giovani hanno portato in processione la Madonna della Porta di Pietra "Majka Božja od Kamenitih vrata" , Patrona di Zagreb, e l'hanno collocata sul podio. Attorno a questa immagine i giovani si sono radunati nelle parrocchie ed hanno compiuto pellegrinaggi in preparazione al viaggio del Papa. Il Santo Padre, dopo aver attraversato in macchina panoramica la piazza, è stato accolto dal sindaco di Zagreb che gli ha consegnato le Chiavi della Città. L’incontro si è aperto con il saluto del presidente della Conferenza Episcopale croata, mons. Marin Srakić, arcivescovo di Đakovo-Osijek.
“Un luogo di incontri e di comunicazione - ha detto il Papa all'inizio del suo discorso, riferendosi alla piazza principale di Zagabria - dove spesso dominano il rumore e il movimento della vita quotidiana. Ora, la vostra presenza la trasforma quasi in un “tempio”, la cui volta è il cielo stesso, che questa sera sembra come chinarsi su di noi”. Ecco allora l’invito del Pontefice: essere sempre lieti nel Signore, custodire questa stessa gioia anche nei momenti oscuri, come ci racconta San Paolo nella lettera ai Filippesi, proclamata in piazza: “Egli si trova in carcere", ha spiegato il Santo Padre, "è incatenato, ma l’annuncio e la testimonianza del Vangelo non possono essere imprigionati”.
Il Papa ha descritto la giovinezza come tempo propizio per poter scoprire il significato dell’esistenza, un tempo intriso di speranze, di scelte impegnative, di sentimenti e interrogativi sul senso e sulla felicità di fronte ai quali Gesù si pone come la risposta autentica e decisiva: "Lasciate che vi prenda per mano! Lasciate che entri sempre di più come amico e compagno del vostro cammino! Dategli fiducia, non vi deluderà mai! Gesù vi fa conoscere da vicino l’amore di Dio Padre, vi fa comprendere che la vostra felicità si realizza nell’amicizia con Lui, nella comunione con Lui, perché siamo stati creati e salvati per amore, e solo nell’amore, quello che vuole e cerca il bene dell’altro, sperimentiamo veramente il significato della vita e siamo contenti di viverla, anche nelle fatiche, nelle prove, nelle delusioni, anche andando controcorrente". Il Papa ha invitato i ragazzi e le ragazze a scoprire in Gesù l'amico della loro vita commentando il tema “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”, che ha scelto come tema per la prossima Giornata Mondiale della Gioventù, "che ci vedrà riuniti in agosto a Madrid e verso la quale siamo in cammino". “Crescendo nell’amicizia con il Signore, attraverso la sua Parola, l’Eucaristia e l’appartenenza alla Chiesa, con l’aiuto dei vostri sacerdoti, potrete testimoniare a tutti la gioia di aver incontrato Colui che sempre vi accompagna e vi chiama a vivere nella fiducia e nella speranza”, ha affermato. "Il Signore Gesù non è un Maestro che illude i suoi discepoli: Egli dice chiaramente che il cammino con Lui richiede l’impegno e il sacrificio personale, ma ne vale la pena!". L’entusiasmo dei 50mila ragazzi che ripetevano il nome del Papa è stato ricambiato dal sorriso di Benedetto e dal suo invito: “Cari giovani amici, non lasciatevi disorientare da promesse allettanti di facili successi, da stili di vita che privilegiano l’apparire a scapito dell’interiorità".
"Non cedete alla tentazione di riporre fiducia assoluta nell’avere, nelle cose materiali, rinunciando a scorgere la verità che va oltre, come una stella alta nel cielo, dove Cristo vuole condurvi. Lasciatevi guidare alle altezze di Dio! Nella stagione della vostra giovinezza, vi sostiene la testimonianza di tanti discepoli del Signore che hanno vissuto il loro tempo portando nel cuore la novità del Vangelo”. Ai ragazzi il Papa ha portato l’esempio di un altro illustre figlio della terra croata: il Beato Ivan Merz. Un ragazzo che ha compreso che è Gesù a cercare per primo l‘uomo, “rispettando pienamente la vostra libertà, Egli si avvicina a ciascuno di voi e si propone come la risposta autentica e decisiva a quell’anelito che abita il vostro essere, al desiderio di una vita che valga la pena di essere vissuta”. L’esempio di Ivan che scopre la fede dopo la distruzione della guerra è illuminato dai “gesti di carità, di bontà che stupiscono e commuovono”. E, ha detto il Papa, “questa giovane esistenza, donata per amore, porta il profumo di Cristo, ed è per tutti un invito a non temere diaffidare se stessi al Signore”, e a comprendere, come ha saputo fare Maria, la meta alla quale tutti siamo chiamati: la piena comunione con Dio. "Tutta la nostra vita è un cammino verso l’Unità e Trinità d’Amore che è Dio; possiamo vivere nella certezza di non essere mai abbandonati. Cari giovani croati, vi abbraccio tutti come figli!".

Korazym.org, Zenit, Radio Vaticana

VIAGGIO APOSTOLICO IN CROAZIA (4-5 GIUGNO 2011) (V) - il testo integrale del discorso del Papa