Fede e ragione ma soprattutto gioia perché la fede non è un fardello ma un aiuto nella quotidianità. La sintesi del pensiero di Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, è del suo segretario particolare, mons. Georg Gänswein (foto). Occasione la festa della Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma ieri. Un appuntamento che si rinnova ogni anno dal 1984 e associa festa popolare con la presenza di personaggi di rilievo. Quest’anno a ricevere la targa il segretario di Papa Benedetto e Giulio Tremonti, Ministro dell’economia ma soprattuto, come si legge nella motivazione del premio, sostenitore di una economia a servizio dell’uomo. Nella semplice cerimonia il Magnifico rettore della Cattolica Lorenzo Ornaghi, ha ricordato i profili dei due premiati e soprattuto le parole di Benedetto XVI per i 90 anni della Università del Sacro Cuore. Poi i brevi discorsi dei premiati. Mons. Gänswein ha riassunto così il pensiero del Papa: “Il rapporto fede e ragione è una colonna, un pilastro del pensiero di Papa Benedetto, già del professor Ratzinger, e poi del cardinale Ratzinger e adesso anche di Papa Benedetto. Ed è chiaro che alla chiarezza intellettuale che da sempre è una cosa distintiva di Papa Benedetto, viene aggiunta adesso l’autorità magisteriale con cui parla il Successore di Pietro. Questo è un aspetto. Ma l’aspetto forse più importante è che il Papa quando parla ci invita non soltanto a seguire ma anche a sentire e non soltanto con il cervello a anche con il cuore. E chi segue con il cuore viene accompagnato in un viaggio molto importante, molto avventuroso e anche molto gioioso. Perché la parola chiave anche quando parla il Santo Padre, tra la ragione e la fede, il punto di riferimento, è la gioia. La gioia sta all’inizio della fede e la gioia sta alla fine. E questo è importantissimo. La fede non è un fardello, un peso che dobbiamo aggiungere sulle nostre spalle a quello che ogni giorno dobbiamo portare, tutt’altro. La fede aiuta a portare tutto quello che dobbiamo portare. E questo è un invito a proseguire a sentire ciò che dice il Papa, a leggere il Santo Padre e continuare il cammino con lui”. Immancabile la domanda su quanto sia difficile essere segretario del Papa. “Poter affiancare il Santo Padre come segretario particolare è una grande gioia un grande dono e anche un grande invito a vedere come l’attuale Pontefice affronta i problemi che si vedono, che non sono tutti, ma solo una parte. Come affronta i problemi che sono da risolvere, anzitutto quelli che non si vedono da lontano, da fuori. E con quale spirito di sacrificio, di fiducia di fede ma anche di gioia fa il papa e il Successore di Pietro: il mio compito è solo di essere presente, di aiutare dove il papa ha bisogno di essere aiutato. Essere presente se possibile molto “invisbilmente”. E dove non è possibile essere invisibile in modo discreto visibilmente. Per ciò questo momento stasera è una grande eccezione perché sono presente in modo molto visibile allora non molto fortunato per me”. Poi è stato il momento della musica. Sul palco l’idolo dei teenegers Valerio Scanu. Anche don Georg è rimasto qualche minuto ad ascoltare. E ai cronisti che gli chiedevano se preferisse Scanu o i Pink Floyd di cui era fan da adolescente, ha risposto scherzando: “Avete una buona memoria! Al loro tempo i Pink Floyd!”.
Angela Ambrogetti, Il Portone di Bronzo