Questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, è stata presentata la Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace "Per una riforma del sistema finanziario internazionale nella prospettiva di un’Autorità pubblica a competenza universale". Sono intervenuti il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, mons. Mario Toso, segretario del medesimo Pontificio Consiglio e Leonardo Becchetti, professore di Economia Politica all'Università di Roma "Tor Vergata". Un’autorità politica mondiale che governi la finanza e l’economia, “con potestà di decidere con metodo democratico e sanzionare sulla base del diritto”, per rispondere alla grave crisi economica internazionale. “L’autorità dovrà avere il fine specifico del bene comune – ha precisato il card. Turkson - e dovrà lavorare ed essere strutturata non come ulteriore leva di potestà dei più forti sui più deboli. In questo senso, essa dovrà svolgere quel ruolo super partes che, attraverso il primato del diritto della persona, favorisca lo sviluppo integrale dell’intera comunità umana, intesa come ‘comunità delle nazioni’”. Il cardinale ha precisato che la nota è un contributo “per il discernimento” che “può essere utile per le deliberazioni del G20” che si svolgerà nel mese di novembre a Cannes, in Francia. “Sì dà il caso che le nostre proposte appaiono in linea con quelle degli ‘indignados’, ma più che altro sono in linea con il precedente Magistero”: così mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e pace, ha risposto alle domande dei giornalisti. “Questo non significa – ha precisato – che le proposte degli ‘indignados’ non abbiano una loro razionalità o che non vadano sostenute. Il problema è se si propone questo gridando oppure in un’altra maniera. Noi scegliamo la strada del ragionamento pacato”. Nel suo intervento mons. Toso ha auspicato “un netto salto di qualità rispetto alle istituzioni e ai fora informali esistenti”: “Occorre innovare rispetto ad esse, all’Onu, alle fallimentari istituzioni di Bretton woods, al G8 o al G20”. Anche il G20, ha puntualizzato, “è una soluzione ancora insoddisfacente ed inadeguata”, perché “non è parte dell’Onu ed è sempre un forum informale e limitato, che mostra di perdere efficacia più viene ampliato”: “Allo stato attuale delle cose, il G20 manca di legittimazione e di un mandato politico da parte della comunità internazionale”. Va quindi superato – come illustrato nella nota - con l’istituzione di “un’autorità pubblica a competenza universale, con riferimento all’ambito economico e finanziario”.
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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA NOTA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE "PER UNA RIFORMA DEL SISTEMA FINANZIARIO INTERNAZIONALE NELLA PROSPETTIVA DI UN’AUTORITÀ PUBBLICA A COMPETENZA UNIVERSALE"