“Il silenzio sarà il filo d’oro che unirà tutti i livelli e tutte le forme della preghiera. Forse anche quella implicita dei non credenti alla ricerca di Dio”. Così il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, presenta in una lunga intervista rilasciata al settimanale cattolico dell’Umbria La Voce e rilanciata oggi dall'agenzia SIR, la Giornata di dialogo, riflessione e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, che si svolgerà nella città di San Francesco giovedì prossimo. “Il 27 ottobre – sottolinea mons. Sorrentino – non ci sarà nessuna forma di preghiera esplicita. La preghiera sarà il ‘silenzio’, nel quale tutte le forme di preghiera possono prendere la forma consona alle differenti esperienze e tradizioni religiose”. Due le “novità” di Assisi 2011 sottolineate da mons. Sorrentino rispetto all’incontro del 1986. La prima è il tema della “verità” perché “alla violenza si può arrivare per la presunzione di avere tutta la verità, ma anche per la convinzione che una verità non ci sia, per cui ogni decisione e istinto, anche violento, finisce con l’auto-legittimarsi”. La seconda novità è la presenza delle persone non credenti. Una “novità importante – afferma mons. Sorrentino – ma che non stupisce chi, dalla migliore teologia, come quella autorevole del Concilio Vaticano II, ha imparato che l’esperienza della fede affonda le sue radici nelle regioni profonde del cuore umano, lì dove spesso si invoca Dio senza saperlo e lo si incontra senza chiamarlo con questo nome”.
SIR
Il filo d'oro del silenzio: intervista con mons. Domenico Sorrentino