Circa 300 i membri e gli amici della Fondazione "Giovanni Paolo II", accompagnati dai cardinali polacchi Stanisław Dziwisz e Stanisław Ryłko, hanno affollato questa mattina la Sala Clementina in Vaticano per incontrare Benedetto XVI. L'udienza è avvenuta in occasione della chiusura del trentesimo anniversario di questa Istituzione, voluta da Karol Wojtyla (nella foto con l'allora card. Ratzinger), con l’obiettivo di offrire supporto materiale, e di altro tipo, ad iniziative di natura religiosa, culturale, pastorale e caritativa, collegate al suo pontificato. Un grazie per i tanti frutti maturati in tutto il mondo ed un incoraggiamento a proseguire nell’impegno di conservare e sviluppare la preziosa eredità spirituale di Giovanni Paolo II. “Miei cari amici”, ha detto loro Benedetto XVI, ricordando le origini storiche della Fondazione, istituita da Karol Wojtyla il 16 ottobre 1981, proprio su richiesta di alcuni connazionali che si trovavano in patria o erano emigrati. Da qui ‘nero su bianco’ nello statuto l’obiettivo della Fondazione che “consapevole della grandezza del dono che la persona e il lavoro del Papa polacco rappresenta per la Chiesa, per il suo Paese natio e per il mondo, cerca di conservare e sviluppare questa eredità spirituale, che si propone di trasmettere alle generazioni future”. “Io stesso - ha detto Benedetto XVI - posso sperimentare l’efficacia di questi sforzi, quando ricevo l’amore e il sostegno spirituale di così tante persone in tutto il mondo che mi accolgono con affetto quale Successore di Pietro, chiamato dal Signore a confermarle nella fede”. Il Papa ha quindi evidenziato il prezioso ruolo svolto dal Circolo degli amici della Fondazione, sparsi in ogni continente, migliaia di benefattori che ne sostengono le attività finanziariamente e spiritualmente. Ed ancora il lavoro a Roma del Centro di documentazione Giovanni Paolo II, in collaborazione con l’ospizio di Santo Stanislao, “che offre assistenza pratica e spirituale ai pellegrini”. Ed ancora l’opera svolta dalla Fondazione nella formazione del clero e dei laici, specialmente nel centro-est europeo: “Spero - l’augurio del Papa – che questo lavoro sarà continuato, sviluppato e darà abbondanti frutti”. Infine una parola di gratitudine per tutte quelle persone che sostengono la Fondazione: “Non si limitano ad una memoria sentimentale del passato, ma cercano di discernere i bisogni del presente, guardano al futuro con sollecitudine e fiducia, e si impegnano a permeare in profondità il mondo più con lo spirito di solidarietà e di fraternità”.
Radio Vaticana, SIR
Ai membri della Fondazione "Giovanni Paolo II" - il testo integrale del discorso del Papa