lunedì 28 novembre 2011

'Gesù di Nazaret - Secondo volume'. La presentazione all'Università di Messina: ogni frase tende a separare l’essenziale dei Vangeli dal contorno

Gesù di Nazaret è il Cristo della nostra fede, tra le due figure non ci sono divaricazioni, esiste un solo Gesù Cristo, il figlio di Dio incarnato per la nostra salvezza. Questo il messaggio che emerge chiaro e forte dalla lettura del libro di Papa Benedetto XVI “Gesù di Nazaret. Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione” presentato questa mattina nell’Aula Magna dell’Ateneo di Messina, che forma un tutt’uno con il primo libro del Papa, dedicato alla prima parte della vita pubblica di Gesù, dal battesimo nel fiume Giordano fino alla confessione di Pietro e alla trasfigurazione. La presentazione del libro di Joseph Ratzinger, un libro singolare a cominciare dalla presentazione dell’autore con il doppio nome, rappresenta l’evoluzione del cammino di un uomo di fede, di un dotto teologo, che è arrivato fino al soglio pontificio. Un "excursus" che si dipana attraverso una premessa, nove capitoli, più uno di Prospettive, l’ascensione e l’attesa del ritorno del Signore, e una bibliografia relativa sia al primo volume che al secondo. "L’Aula Magna dell’Università di Messina - ha detto il rettore Tomasello - è teatro di un evento straordinario, rappresentato dalla presentazione di questo libro di Papa Benedetto XVI, sui cui scritti mi soffermo da qualche tempo. Il suo pensiero mi appassiona, perché raggiunge livelli altissimi sul campo religioso-teologico". Il rettore ha ricordato il discorso del Papa del 22 settembre scorso, al Bundestag, nel quale emerge l’orgoglio della cultura europea, con gli accenni alla dignità umana, ed alla responsabilità degli uomini ed ha affermato che essa è nata e si è sviluppata lungo il triangolo Gerusalemme-Atene-Roma. Il rettore ha concluso il suo intervento affermando che uno studioso del calibro di Benedetto XVI rappresenta una straordinaria opportunità per i giovani, invitandoli a leggere il suo libro che ”non è la biografia di Gesù“ e che va ad affrontare anche il tema della globalizzazione, che, mutuando le parole del Papa, "è come un grande edificio senza finestre“ che lui esorta a spalancare su tutto il mondo. L’arcivescovo di Messina, mons. Calogero La Piana, ha evidenziato che il libro di Papa Ratzinger ”permette di scoprire Cristo, un Gesù umano raccontato in tono colloquiale ma al tempo stesso profondo. La sua figura, dopo 2 mila anni, è sempre viva nei nostri cuori. Questo libro - ha aggiunto l’arcivescovo - ci dà una grande lezione di merito, in esso ogni frase tende a separare l’essenziale dal contorno, riportandoci ai messaggi fondamentali del Vangelo, e ci esorta a fortificare il nostro amore per Gesù Cristo”. Molto articolata è stata la relazione di mons. Enrico Dal Cavolo, rettore della Pontificia Università Lateranense, che dopo avere ricordato che circa dieci anni fa aveva già svolto un intervento nell’Aula Magna dell’Ateneo messinese, su invito della prof. Giulia Sfameni Gasparro, dapprima ha parlato di una “sproporzione” tra il volume presentato oggi, che tratta degli ultimi giorni di Gesù, e quello precedente dedicato alla vita pubblica del Cristo, dal battesimo nel fiume Giordano fino alla confessione di Pietro e alla trasfigurazione. “Una tale sproporzione - ha detto mons. Dal Cavolo - si spiega facilmente ed è già presente nei Vangeli: il racconto della passione e della risurrezione è il più antico ed elaborato ed essi, poi, non costituiscono semplicemente l’epilogo della vita di Gesù Cristo ma danno piuttosto senso a tutto il resto. Perchè dal Cristo crocifisso e risorto prende luce tutto il racconto della sua vita”. Il prelato ha poi analizzato il metodo ed i contenuti del libro del Papa, spiegando che da tempo si sentiva la necessità di un nuovo metodo, cioè di un approccio a Gesù di Nazaret che consentisse di superare l’annosa divaricazione tra il “Gesù di Nazaret” ed il “Cristo della fede”, passando attraverso una fiducia sostanziale nell’attendibilità storica del dato neotestamentario, una robusta rivendicazione dell’unità e della continuità tra l’Antico ed il Nuovo Testamento, una “ermeneutica” più ecclesiale, una più viva attenzione alla cosiddetta “analogia fidei”. Per quanto riguarda i contenuti, la via maestra lungo la quale il Papa conduce il lettore è quella della meditazione sull’“ora” di Gesù, quella del suo “innalzamento”, cioè la meditazione sul momento salvifico-inscindibile della morte-risurrezione. “Il libro di Papa Benedetto XVI ha tutte le caratteristiche del best-seller - ha puntualizzato don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana che lo edita - come testimomia il primo posto per due mesi nelle classifiche in Italia, Usa, Francia e Germania”. “Come editore - ha aggiunto don Costa - sento la gioia che questo libro dà ad ogni lettore”. Il prof. Angelo Sindoni, prorettore dell’Università di Messina con delega al Patrimonio storico, letterario e artistico ed al quale si deve l’organizzazione ed il coordinamento scientifico dell’evento, assieme al prof. Pierluca Azzaro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, a conclusione dell’incontro, ha affermato di “concordare, dal punto di vista dello studioso storico, sull’impostazione metodologica di Papa Benedetto XVI, in quanto la storia non può essere una scienza positivistica, bensì umanistica”. Lo storico, secondo Sindoni, si deve assumere le sue responsabilità e dare delle risposte, egli deve partire da una ipotesi di lavoro per poi arrivare ad una sintesi. Secondo Sindoni, il libro di Joseph Ratzinger-Papa Benedetto XVI ha la peculiarità di costituire una straordinaria penetrazione nell’animo umano, non è affatto un libro difficile, sia pure impegnativo ed alla fine della sua lettura lascia una straordinaria soddisfazione. Dal libro, che tocca tutti noi e ci insegna ad essere più uomini, scaturisce un importante messaggio per tutta la comunità universitaria italiana (Messina è stata selezionata per la presentazione del libro assieme alle Università di Urbino, Parma e Sassari) e cioè che la ricerca della verità non può avere mai fine: la fede non è né superstizione, né ideologia. All'incontro, in un’Aula Magna gremita, hanno preso parte autorità civili, militari e religiose, docenti e dirigenti universitari, il prorettore vicario, presidi di facoltà, il direttore amministrativo ed una nutrita rappresentanza di studenti.

Nettuno Press

L’ultima settimana di Cristo nella lettura del Papa: illuminante sproporzione