lunedì 28 novembre 2011

Il premier del Libano rinnova al Papa l'invito a recarsi nel Paese. Forse in aprile per consegnare l'Esortazione del Sinodo per il Medio Oriente

Il presidente del Consiglio libanese, Najib Mikati (foto), ricevuto questa mattina dal Papa in Vaticano, e ha invitato ufficialmente Benedetto XVI in Libano. Mikati ha rinnovato al Pontefice l'invito ufficiale già presentato lo scorso febbraio dal presidente della Repubblica Michael Suleiman. La notizia del rinnovo dell'invito, confermata dal portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, è significativa. "Se posso svelare un segreto - ha detto ieri ai microfoni della sezione inglese della Radio Vaticana - domani porterò senz'altro un invito del Presidente della Repubblica per invitarlo a visitare il Libano". Il Vaticano non ha informato se il Papa accetterà la richiesta di recarsi in Libano, tuttavia, secondo alcune fonti, la Santa Sede starebbe vagliando la possibilità di un viaggio per il prossimo aprile, mese in cui Benedetto XVI trasmetterà l'Esortazione Apostolica ai vescovi del Medio Oriente, a seguito del Sinodo che si tenne l'anno scorso nella regione. Il viaggio apostolico del Papa in Libano, Paese dove il cristiani sono circa il 40%, sarebbe il primo di di Benedetto XVI in questo Paese, e il terzo in Medio Oriente, dopo lo storico viaggio del 2009 in Giordania, in Israele e nei Territori Occupati, e il viaggio a Cipro nel 2010. Il corso del conflitto interno nella vicina Siria, che potrebbe evolversi in meglio o in peggio e la conseguente probabile destabilizzazione politica dell'intera regione sono fattori di cui si terrà conto. "Desidero confermargli l'importante che tutti i libanesi attribuiscono alla coesistenza, a dispetto dei pericoli presenti in tutta la regione, e garantirgli che il ruolo dei cristiani è dare l'esempio a livello di consolidamento della democrazia e della libertà", ha detto Mikati. Quanto alla crisi politica della Siria, il premier libanese ha tenuto a precisare che "quanto accade in Siria ha senz'altro un effetto diretto sul Libano. Per questa ragione quello che sto tentando di fare come Primo ministro è di stare alla larga il più possibile da tutto ciò che accade in Siria".

TMNews, Zenit