Terminato l’incontro in Seminario, Benedetto XVI si è recato in auto alla Basilica dell’Immacolata Concezione di Maria a Ouidah per il solenne atto della firma dell’Esortazione Apostolica post-sinodale "Africae munus", che raccoglie i frutti dei lavori della II Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi tenutosi a Roma nell’ottobre del 2009 sul tema "La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace: ‘Voi siete il sale della terra ... voi siete la luce del mondo’ (Mt 5, 13-14)". Nella Basilica erano presenti i membri del Consiglio Speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi, i presuli del Benin e i vescovi ospiti, con numerosi fedeli di Ouidah. Tra la gioia di un popolo filiale, Benedetto XVI si è lasciato alle spalle le due grandi campane di bronzo poste ai lati della Basilica che sorge dove furono detenuti missionari e fedeli cristiani, e ha percorso la navata centrale, disegnata dalla volta in legno.
“Oggi, con la firma dell’Esortazione ‘Africae munus’, si conclude la celebrazione dell’evento sinodale. Il Sinodo ha dato un impulso alla Chiesa cattolica in Africa, che ha pregato, riflettuto e discusso sul tema della riconciliazione, della giustizia e della pace”. Il Papa ha sottolineato che questi lavori hanno segnato “una speciale vicinanza tra il Successore di Pietro e le Chiese particolari in Africa”. Ha ricordato come fu proprio lui a recarsi a “Yaoundé per offrire l’Instrumentum laboris dell’Assemblea sinodale ai presidenti delle Conferenze Episcopali” e la gioia, oggi, nell’essere “tornato in Africa per consegnare il Documento finale dei lavori”. Poi, tracciando la spinta all’evangelizzazione e alla “promozione umana” impressa “dall’Esortazione apostolica postsinodale “Ecclesia in Africa” del Beato Giovanni Paolo II”, ha mostrato come sia centrale il concetto di 'Chiesa - famiglia di Dio': “La Chiesa è chiamata a scoprirsi sempre più come una famiglia. Per i cristiani, si tratta della comunità dei credenti che loda Dio Uno e Trino, celebra i grandi misteri della nostra fede ed anima con carità i rapporti tra le persone, i gruppi e le nazioni, al di là delle diversità etniche, culturali e religiose. In questo servizio reso ad ogni persona, la Chiesa è aperta alla collaborazione con tutte le componenti della società, in particolare con i rappresentanti delle Chiese e delle Comunità ecclesiali che non sono ancora in piena comunione con la Chiesa cattolica, come anche con i rappresentanti delle religioni non cristiane, soprattutto quelli delle Religioni Tradizionali e dell’Islam”. Ricordando “le tensioni, le violenze, le guerre, le ingiustizie, gli abusi di ogni sorta, vecchi e nuovi, che hanno segnato questo anno” l’Africa, Benedetto XVI ha ripercorso i temi “della riconciliazione, della giustizia e della pace” sui quali si è concentrata “la Seconda Assemblea Speciale per l’Africa”. Ha ribadito che “una Chiesa riconciliata al suo interno e tra i suoi membri potrà diventare segno profetico di riconciliazione a livello della società, di ciascun Paese e dell’intero Continente”. “Il fondamento di questa riconciliazione si trova nella natura stessa della Chiesa che è ‘in Cristo come sacramento, cioè segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano’. Su questa base la Chiesa in Africa è chiamata a promuovere la pace e la giustizia. La Porta del Non-ritorno e quella del Perdono ci richiamano a questo dovere, e ci spingono a denunciare e a combattere ogni forma di schiavitù”. “Non bisogna mai tralasciare - ha esortato Papa Ratzinger - di cercare le vie della pace! La pace è uno dei beni più preziosi! Per raggiungerla bisogna avere il coraggio della riconciliazione che viene dal perdono, dalla volontà di ricominciare la vita comunitaria, da una visione solidale del futuro, dalla perseveranza per superare le difficoltà”. “Riconciliati e in pace con Dio e con il prossimo – ha evidenziato il Papa -, gli uomini possono lavorare per una maggiore giustizia in seno alla società. Non bisogna dimenticare che la prima giustizia secondo il Vangelo è compiere la volontà di Dio”. Da questa opzione di base, ha concluso il Pontefice, “derivano innumerevoli iniziative miranti a promuovere la giustizia in Africa e il bene di tutti gli abitanti del Continente, soprattutto dei più bisognosi, che hanno bisogno di lavoro, di scuole e di ospedali”. Quindi ha concluso: “Africa, terra di una nuova Pentecoste, abbi fiducia in Dio! Animata dallo Spirito di Gesù Cristo risorto, diventa la grande famiglia di Dio, generosa con tutti i tuoi figli e figlie, operatori di riconciliazione, di pace, e di giustizia! Africa, Buona Novella per la Chiesa, diventalo per il mondo intero !”.
Radio Vaticana, SIR
VIAGGIO APOSTOLICO IN BENIN (18-20 NOVEMBRE 2011) (VII) - il testo integrale del discorso del Papa