Sulla lettera della Segreteria di Stato indirizzata al domenicano padre Giovanni Cavalcoli, del convento bolognese di San Domenico, in risposta a una missiva spedita al Papa sullo spettacolo di Romeo Castellucci, è intervenuto direttamente il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. "Il senso della lettera proveniente dalla Segreteria di Stato è molto chiaro - spiega -. Prendendo atto del fatto che si rappresenta un’opera che risulta offensiva delle convinzioni religiose dei cristiani, la lettera allarga il discorso ed 'auspica che ogni mancanza di rispetto' di questa natura 'incontri la reazione ferma e composta della comunità cristiana, illuminata e guidata dai suoi Pastori'. A sua volta il comunicato dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Milano, del 14 gennaio - prosegue il portavoce vaticano -, domandava 'che sia riconosciuta e rispettata la sensibilità di quanti cittadini milanesi vedono nel Volto di Cristo l’Incarnazione di Dio, la pienezza dell’umano e la ragione della propria esistenza'; continuava ricordando che al momento della programmazione, la direzione del Teatro Parenti 'avrebbe potuto farsi carico più attentamente' della 'dimensione sociale della libertà di espressione', e concludeva osservando che la 'preghiera per manifestare il proprio dissenso non può accompagnarsi a eccessi di qualunque tipo, anche solo verbali'. Vi sono elementi sufficienti - conclude Lombardi - per orientare la valutazione dell’opera, della sua programmazione e delle forme adeguate di manifestazione del dissenso". Appare evidente l'intenzione di Lombardi di evitare interpretazioni fuorvianti della lettera vaticana, rimarcando la sintonia tra la Santa Sede e la Curia milanese.
Andrea Tornielli, Vatican Insider
Comunicato dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Milano