Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza la Comunità dell’Almo Collegio Capranica di Roma. Dopo l’indirizzo di saluto del card. Raffaele Martino, il Papa ha salutato a sua volta i membri del Collegio, che prende il nome dal card. Domenico Capranica che lo fondò 555 anni fa, a partire dal rettore, mons. Ermenegildo Manicardi. Sant’Agnese, menzionata dal Pontefice in qualità di patrona del Capranica, è una delle martiri che “hanno illustrato la bellezza genuina della fede in Cristo e l’amicizia con Lui”. La duplice qualifica di Vergine e Martire richiama “la totalità delle dimensioni della santità”, ha aggiunto il Papa. Questa “completezza di santità” è rivolta anche “a voi dalla vostra fede cristiana e dalla speciale vocazione sacerdotale”, ha proseguito il Santo Padre rivolto ai membri del Collegio. Il martirio di Sant’Agnese è un segno della “bellezza di appartenere a Cristo senza tentennamenti”, in una “generosa donazione” che è una “componente primaria della fisionomia spirituale di Roma”. “Ancora oggi, per chiunque passi in Piazza Navona, l’effige della Santa dall’altro del frontone della chiesa di Sant’Agnese in Agone, ricorda che questa nostra Città è fondata anche sull’amicizia per Cristo e la testimonianza di molti dei suoi figli e figlie”. Il Papa ha quindi invitato i futuri sacerdoti a seguire il suo esempio di martirio e verginità per essere testimoni credibili della fede: “Anche la formazione del presbitero esige integralità, compiutezza, esercizio ascetico, costanza e fedeltà eroica, in tutti gli aspetti che la costituisce; al fondo vi deve essere una solida vita spirituale animata da una relazione intensa con Dio a livello personale e comunitario, con particolare cura nelle celebrazioni liturgiche e nella frequenza dei Sacramenti”. “La vita sacerdotale – ha detto - richiede un anelito crescente alla santità, un chiaro 'sensus Ecclesiae' e un’apertura alla fraternità senza esclusioni e parzialità. Del cammino di santità del presbitero – ha proseguito - fa parte anche la sua scelta di elaborare, con l’aiuto di Dio, la propria intelligenza e il proprio impegno, una vera e solida cultura personale, frutto di uno studio appassionato e costante. La fede ha una sua dimensione razionale e intellettuale che le è essenziale”. Benedetto XVI ha affermato che “per un seminarista e per un giovane prete ancora alle prese con lo studio accademico, si tratta di assimilare quella sintesi tra fede e ragione che è propria del Cristianesimo. Il Verbo di Dio si è fatto carne e il presbitero, vero sacerdote del Verbo Incarnato, deve diventare sempre più trasparenza, luminosa e profonda, della Parola eterna che ci è donata”. Il Papa ha quindi sottolineato che “chi è maturo anche in questa sua formazione culturale globale può essere più efficacemente educatore e animatore di quell’adorazione ‘in Spirito e verità’ di cui Gesù parla alla Samaritana”.Benedetto XVI ha esortato i seminaristi e giovani preti del “Capranica” ad avere “un profondo senso della storia e della tradizione della Chiesa! Il fatto di essere a Roma è un dono che vi deve rendere particolarmente sensibili alla profondità della tradizione cattolica – ha affermato -. Voi la toccate con mano già nella storia dell’edificio che vi ospita. Inoltre, voi vivete questi anni di formazione in una speciale vicinanza con il Successore di Pietro: ciò vi permette di percepire con particolare chiarezza le dimensioni universali della Chiesa e il desiderio che il Vangelo giunga a tutte le genti”. Al Collegio Capranica, ha ribadito, “avete la possibilità di aprire gli orizzonti con esperienze dell’internazionalità”: “Preparatevi ad essere vicini ad ogni uomo che incontrerete, non lasciando che nessuna cultura possa essere una barriera alla Parola di vita di cui siete annunciatori anche con la vostra vita”. “La Chiesa si aspetta molto dai giovani sacerdoti nell’opera di evangelizzazione e di nuova evangelizzazione” ha concluso Benedetto XVI.
Zenit Radio Vaticana, SIR
UDIENZA ALLA COMUNITÀ DELL’ALMO COLLEGIO CAPRANICA DI ROMA - il testo integrale del discorso del Papa