“Sarà una visita pastorale e come tale il Papa avrà come primi interlocutori la Chiesa messicana e cubana e i fedeli in generale. Ma conoscendo la capacità del Santo Padre di calare i suoi interventi nel contesto storico e sociale, sono convinto che la sua presenza e la sua parola aiuteranno a illuminare le menti e a riscaldare i cuori sui problemi attuali”. Così don Pascual Chávez Villanueva, nono successore di San Giovanni Bosco e rettore maggiore della Congregazione salesiana presente in 132 Paesi del mondo, in un’intervista all'agenzia SIR sul prossimo viaggio apostolico di Benedetto XVI in Messico e a Cuba da domani al 29 marzo. Sulla fede cattolica in Messico, don Chávez ricorda che “la popolazione continua ad essere profondamente religiosa, di una fede fortemente caratterizzata in senso popolare” ma “al di là di questo è molto vivo l’impegno come Chiesa in importanti esperienze per una nuova evangelizzazione, attraverso, per esempio, una nuova immagine di parrocchia”. A Cuba, d’altra parte, “si può liberamente professare la propria fede, ma l’azione della Chiesa è confinata al culto, alla catechesi e all’evangelizzazione” ed “è nella speranza di tutti che la visita di Benedetto XVI dia un’ulteriore spinta in questo senso e nel rispetto in generale dei diritti umani, che come sappiamo oltre a essere universali, sono anche integrali: non se ne possono accettare alcuni, come la libertà religiosa, e negare altri”.
SIR
MESSICO E CUBA - La grande attesa: da domani il viaggio apostolico di Benedetto XVI