giovedì 8 marzo 2012

Sinodo dei vescovi 2012. La Chiesa in Corea del Sud si prepara con un esame di coscienza e un rilancio della vera identità cristiana del Paese

Uno sforzo di riflessione e un supplemento di “esame di coscienza”, per fare una “attenta diagnosi della situazione”; un rilancio della vera identità cristiana nel Paese: in tal modo la Chiesa coreana si sta preparando alla prossima Assemblea Generale del Sinodo dei vescovi, che si terrà a Roma dal 7 al 28 ottobre, sul tema “La Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. E’ quanto dice, in un messaggio inviato all’agenzia Fides, padre Thaddaeus Lee Ki-rak, segretario esecutivo della Conferenza Episcopale della Corea del Sud. Il segretario riferisce che “la Chiesa in Corea ha invitato i rappresentanti di ogni diocesi e numerosi esperti a redigere risposte adeguate alle domande presenti nei Lineamenta del Sinodo”. La Chiesa in Corea, aggiunge, “in piena comunione con la Chiesa universale, prende in seria considerazione le modalità per affrontare le nuove sfide e la situazione attuale, leggendo i segni dei temi alla luce del Vangelo”. Lo stesso tema prescelto per il Sinodo, spiega il segretario, “credo sia un segno dei tempi: il restauro di una identità cristiana autentica e la trasmissione dell’amore di Cristo agli uomini di oggi sono i mezzi per affrontare il secolarismo e il relativismo” che si avvertono con chiarezza anche nella società coreana. L’analisi di p. Lee Ki-rak ricorda che nel mondo “migliaia di persone sono vittime di povertà, fame, guerra e terrorismo”. Movimenti come la “Primavera araba” o “Occupy Wall Street”, nota, hanno messo in luce il desiderio di democrazia, di contrastare la corruzione e i mali del neo-liberismo. In molti paesi del mondo imperversano fondamentalismo ed estremismo, ricorda. “Di fronte a tali sfide, la Corea non può tirarsi indietro o voltarsi dall’altra parte”, afferma il segretario, e tantopiù i cristiani, uomini e donne che “si prendono cura” del prossimo.

Fides