giovedì 3 maggio 2012

Visita del Papa all’Università Cattolica del Sacro Cuore nel 50° anniversario della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Il saluto di Scola e del rettore

Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in visita alla sede romana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in occasione del 50° anniversario dell’istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia, che porta il nome del fondatore Agostino Gemelli. Lo hanno accolto il presidente della Camera Gianfranco Fini e i ministri Renato Balduzzi (Sanità), Lorenzo Ornaghi (Beni culturali), Pietro Giarda (Rapporti con il Parlamento). L'elicottero di Benedetto XVI è atterrato all'eliporto del nosocomio poco dopo le 11.00 e il Papa si è poi trasferito con una berlina, tra gli applausi dei presenti, sul piazzale antistante l'università, dove erano presenti i docenti, i medici, il personale e gli studenti del Policlinico e dell’Università. Nell'ultimo tratto il Papa ha salutato la piccola folla affacciato dal tettino. Presenti all'appuntamento anche la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e il sindaco della Capitale Gianni Alemanno. Tra le autorità religiose che hanno accolto Papa Ratzinger il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano e presidente dell'istituto Giuseppe Toniolo da cui dipende l'ateneo, il card. Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, il vescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi, nonché, tra gli altri, il card. Camillo Ruini e il segretario della CEI Mariano Crociata.
“Quanti si prendono cura della sofferenza umana e si confrontano con la morte sono chiamati a documentare ogni giorno che la carità accredita la verità”. Lo ha detto il card. Scola nell'indirizzo di saluto a Benedetto XVI. La Facoltà di Medicina e Chirurgia, “sogno dell’anima” di padre Gemelli, ha esordito il porporato, “rappresenta da cinque decenni un centro di indubbia qualità sotto il profilo professionale e della ricerca, entrambi riferiti all’umanesimo cristiano. Non poche sono le eccellenze di valore internazionale che in essa si coltivano”. I “cristiani d’Europa”, secondo il card. Scola, “oggi più che mai” hanno bisogno di una “comunione, attenta a tutte le dimensioni dell’umano e perciò tesa ad allargare la ragione”: compito, questo, dice “da tempo” Benedetto XVI, a cui “deve rifarsi in maniera esplicita chi opera in università”. La “lunga esperienza universitaria” del Papa, ha assicurato il card. Scola riferendosi al Santo Padre, “sarà da stimolo al lavoro scientifico e culturale che si svolge nell’Università Cattolica del Sacro Cuore in quest’epoca confusa ma affascinante che sta segnando il passaggio al nuovo millennio”.“Più dei numeri è l’impegno per la qualità nella formazione, nella ricerca e nella cura dei pazienti a mostrare la dedizione di quanti operano e si sforzano quotidianamente di realizzare l’esortazione di Papa Benedetto XI a padre Gemelli: ‘Fate, e fate una cosa grandiosa, degna del nome cattolico’”, ha detto da parte sua Franco Anelli, prorettore vicario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “L’istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia e, poco dopo, dell’annesso policlinico universitario - ha ricordato Anelli - fu obiettivo tenacemente perseguito da padre Gemelli e da coloro che condivisero e sostennero il suo progetto, tra i quali spicca la figura del Beato Giuseppe Toniolo”. Dalla sua istituzione, 50 anni fa, la Facoltà “ha percorso un lungo cammino”, ha ricordato il prorettore: ha conferito oltre 19 mila diplomi di laurea, oltre 10 mila diplomi di specializzazione e più di 800 dottorati di ricerca. Attualmente, può contare su oltre 5 mila studenti iscritti ai corsi di laurea di diverse aree, e più di 1.300 iscritti a corsipost-laurea.

TMNews , SIR

Il saluto dell'arcivescovo Scola