giovedì 21 giugno 2012

Vingt-Trois: il Papa vede tradita la fiducia dal suo ambiente più vicino, disagio per la Chiesa che non sa cosa pensare del funzionamento della Curia

Il card. André Vingt-Trois (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza Episcopale francese, ha espresso dubbi sul funzionamento della Curia romana e ha previsto il pensionamento del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone in una intervista a Radio Notre Dame riportata dal sito internet della diocesi parigina. L'autorevole porporato, interpellato sulla fuga di documenti riservati soprannominata Vatileaks, sottolinea una distinzione. "Ci sono fenomeni di natura differente", afferma. "Il primo è il lancio del libro di un giornalista italiano e il desiderio di farne un evento mediatico. A ciò si aggiunge il clima, piuttosto abituale a Roma di dicerie e commenti all'infinito. Infine, ci sono i fatti stessi: la sottrazione di documenti confidenziali e l'arresto del maggiordomo del Papa. Tutto ciò è molto triste, innanzitutto per lo stesso Benedetto XVI che vede tradita la fiducia che ha accordato al suo ambiente più vicino. E' anche - aggiunge Vingt-Trois - un disagio per l'intera Chiesa, che non sa cosa pensare del funzionamento della Curia". "Il card. Bertone ha 78 anni", afferma il porporato. "Non c'è bisogno di rivelazioni segrete per sapere che la sua partenza dalla segreteria di Stato è prevedibile. Per il resto, non ho accesso all'istruttoria. Una squadra di quattro (tre, ndr.) cardinali è stata designata settimane fa per fare un'indagine precisa. Bisogna dunque attendere che facciano il loro lavoro". "E' vero che l'organizzazione della Curia ha diversi secoli. Non è certo adatta in tutto al funzionamento attuale della Chiesa. Dopo il Concilio, quando papa Paolo VI ha voluto avviare dei nuovi progetti, è stato costretto a creare organismi 'ad hoc'. Così, Benedetto XVI ha creato il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione. Tutto ciò permette di avanzare, ma non riforma il funzionamento dell'insieme del sistema. Oggi ogni dicastero funziona in se stesso e le comunicazioni tra essi sono a volte lenti, o addirittura inesistenti, se non avvengono attraverso le conversazioni dei cardinali. Un lavoro di affinamento e coordinazione del funzionamento è sicuramente necessario. Ma a ogni pontificato si levano ciclicamente delle voci per dire che infine il nuovo Papa riformerà la Curia e la farà funzionare. Si vede che non è così facile da fare...".

TMNews