mercoledì 11 luglio 2012

Nel libro 'La carità politica' i discorsi del Papa agli uomini impegnati nelle istituzioni. Leuzzi: vero e proprio itinerario spirituale e culturale

È opinione largamente condivisa che la politica, in profonda crisi di identità, debba ritrovare il senso e la dignità perduta. Un traguardo per nulla facile, se è vero che la disaffezione dei cittadini ha raggiunto vette mai toccate in precedenza. Sennonché una recentissima pubblicazione della Libreria Editrice Vaticana dall’emblematico titolo “La carità politica” (foto), nella quale sono raccolti i discorsi del Santo Padre agli uomini e alle donne impegnati nelle istituzioni, può agevolare questo percorso. Il Magistero di Papa Benedetto XVI, del resto, è così vasto e profondo che una rilettura attenta e meditata dei suoi scritti, magari al fresco dell’ombrellone, sarebbe di grande utilità, specie se compiuta dagli attuali protagonisti della vita pubblica del Paese. L’opuscolo è stato presentato questo pomeriggio nella Sala della Lupa di Montecitorio con il coordinamento dei vicepresidenti della Camera Rocco Buttiglione, Rosy Bindi, Maurizio Lupi e Antonio Leone. Nel volume si trovano i discorsi pronunciati da Joseph Ratzinger a Milano in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, Berlino per la visita al Parlamento della Repubblica federale della Germania, Londra e Praga. Nella presentazione mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma, nonché rettore della Chiesa di San Gregorio Nazianzeno alla Camera dei Deputati, sottolinea che le parole del Successore di Pietro costituiscono "un vero e proprio itinerario spirituale e culturale idoneo a promuovere e sostenere la vocazione specifica all’impegno politico e sociale". Secondo il presule l’iter formativo si poggia su quattro pilastri. Il primo, sulla scorta del pensiero di Sant’Ambrogio, è quello di farsi amare, nel senso di suscitare l’amm’irazione dei cittadini per la dedizione al bene comune, perché "quello che fa l’amore non potrà mai farlo la paura" (De officiis). Il secondo è "servire il diritto". In questo caso i politici non devono essere meri esecutori di norme, ma "credibili servitori della promozione della dignità dell’uomo". Riecheggiano ancora nella mente e nel cuore di noi tutti le illuminanti parole pronunciate dal Santo Padre davanti al Reichstag di Berlino in occasione del viaggio apostolico in patria: "La politica deve essere un impegno per la giustizia e creare così le condizioni di fondo per la pace. Naturalmente un politico cercherà il successo che di per sé gli apre la possibilità dell’azione politica effettiva. Ma il successo è subordinato al criterio della giustizia, alla volontà di attuare il diritto e all’intelligenza del diritto". Secondo Leuzzi il terzo pilastro è quello di favorire il dialogo tra la fede e la ragione per allargare le prospettive della politica, anziché restringerle. "La religione - sostiene il Papa nell’incontro con le autorità civili del Regno Unito - per i legislatori non è un problema da risolvere, ma un fattore che contribuisce, in modo vitale, al dibattito pubblico della nazione". Di qui le preoccupazioni per "la crescente marginalizzazione della religione, in particolare del Cristianesimo, che sta prendendo piede in alcuni ambienti, anche in nazioni che attribuiscono alla tolleranza un grande valore". Il quarto e ultimo profilo di impegno è quello di testimoniare una speranza luminosa, perché per guidare una comunità occorre saper coniugare la lotta per la libertà e la ricerca della verità. Mons. Leuzzi, nella consapevolezza che quanti leggeranno i testi "troveranno sorprendenti e preziose indicazioni per le personali scelte di vita, ma sopratutto contenuti nuovi per un rinnovato impegno in politica", auspica che "possano svilupparsi gruppi di ricerca, iniziative ed eventi, coinvolgendo sopratutto le nuove generazioni, luoghi ed esperienze da cui possa rinascere la speranza che è possibile costuire la civiltà dell’amore". Il libro non lo dice esplicitamente ma ai lettori più “sensibili” a queste tematiche certamente non sfuggirà la circostanza che i quattro cardini enunciati dal vescovo ausiliare di Romanella sua introduzione altro non sono che il paradigma di quella nuova generazione di politici cattolici di cui il Successore di Pietro sollecita, da tempo, la nascita per il bene del Paese. È tempo di rimboccarsi le maniche...

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