sabato 15 settembre 2012

Il Papa: alla scuola del monaco Hagop possiamo imparare il senso della missione, il coraggio della verità e il valore della fraternità nell’unità

Al termine dell'incontro nel Salone "25 maggio" del Palazzo presidenziale di Baabda, Benedetto XVI è rientrato in auto alla nunziatura apostolica di Harissa, da dove si è trasferito al patriarcato armeno-cattolico di Bzommar per il pranzo con i patriarchi e i vescovi del Libano, i membri del consiglio speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi e il seguito papale. Accolto al suo arrivo dal patriarca di Cilicia degli Armeni, Sua Beatitudine Nersès Bédros XIX Tarmouni, il Papa ha benedetto la statua del monaco armeno Hagop, estensore del primo libro stampato in lingua armena, pubblicato nel 1512. Benedetto XVI ha rivolto parole di gratitudine al patriarca Nerses Bedros, rievocando la figura del fondatore di questa Chiesa, il monaco Hagop, soprannominato Méghabarde, il pescatore, “esempio di preghiera, di distacco dai beni materiali e di fedeltà a Cristo”. Hagop 500 anni fa, ha ricordato il Papa, promosse “la pubblicazione del Libro del Venerdì stabilendo un ponte tra l’Oriente e l’Occidente cristiani”. “Alla sua scuola, – ha sottolineato il Santo Padre – noi possiamo apprendere il significato della missione, il coraggio della verità ed il valore della fraternità”. Benedetto XVI ha quindi impartito una speciale benedizione alla comunità armena “duramente provata lungo i secoli”, invocando il Signore “d’inviare alla sua messe operai numerosi e santi che siano capaci di cambiare il volto della nostra società, di guarire i cuori feriti e di ridare coraggio, forza e speranza ai disperati”. Concluso il pranzo, il Papa ha fatto ritorno alla nunziatura apostolica di Harissa.

TMNews, Radio Vaticana

VIAGGIO APOSTOLICO IN LIBANO (VI) - il testo del saluto del Papa