martedì 9 ottobre 2012

Anno della fede. Mons. Tagle: ascoltare il grido profondo e le aspirazioni della gente e delle società per proclamare loro Gesù Cristo con nuovi metodi, nuovi linguaggi e nuovo fervore. Un anno di ascolto, ma anche di missione

“L’Anno della fede ci invita ad ascoltare il grido profondo e le aspirazioni della gente e delle società del nostro tempo, per proclamare loro Gesù Cristo con nuovi metodi, nuovi linguaggi e nuovo fervore. Sarà un anno di ascolto, ma anche di missione”. È quanto sottolinea l’arcivescovo di Manila mons. Antonio G. Tagle in una lettera pastorale letta domenica in tutte le parrocchie della capitale filippina in occasione dell’inizio dell’Anno della fede, l’11 ottobre. Nella lettera il presule, che è stato nominato membro della Commissione per il Messaggio della XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi in corso in Vaticano, ricorda i motivi della scelta del 2012 per l’indizione dell’Anno della fede: ossia il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e il 20° del Catechismo della Chiesa Cattolica. Due eventi, sottolinea, che hanno segnato profondamente la vita della Chiesa universale in questo mezzo secolo attraversato anche “da drammatici cambiamenti che pongono nuove sfide, anche minacce, alla fede e alla sua trasmissione”. In questo senso “le Filippine, e specificamente l’arcidiocesi di Manila, non fanno eccezione. Ma, afferma la lettera, crediamo anche che il mondo contemporaneo, e specialmente i giovani e i poveri, esprimano una ricerca di Dio attraverso strade che anche la Chiesa deve scoprire”. Mons. Tagle esorta quindi i fedeli ad impegnarsi per “una crescita integrale nella fede” in quattro ambiti: a cominciare da “una più profonda comprensione di ciò in cui crediamo” attraverso un più intenso apostolato biblico, lo studio del documenti conciliari e gli insegnamenti che ne sono derivati nelle Filippine. L’arcivescovo di Manila invita poi a una più intensa “celebrazione del Mistero della Fede nell’Eucaristia, nella liturgia e nella preghiera” e a vivere la gioia della fede soprattutto attraverso “la conversione e una vita morale governata dalla giustizia, dalla carità e dalla solidarietà con i poveri” e la testimonianza coraggiosa di ciò in cui crediamo. Infine, l’invito alla “riscoperta della comunione ecclesiale in cui i diversi doni dello Spirito Santo sono offerti e sviluppati per rafforzare la Chiesa nelle Filippine e in altre parti del mondo”. La lettera pastorale conclude ricordando che l’Anno della fede aprirà i nove anni di preparazione del quinto centenario dell’evangelizzazione delle Filippine.

Radio Vaticana