Questa mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato il 3° gruppo di presuli della Conferenza Episcopale di Francia, delle province ecclesiastiche di Clermont, Lyon, Marseille, Montpellier e Toulouse, ricevuti in questi giorni, in separate udienze, in occasione della Visita "ad Limina Apostolorum". La Chiesa Cattolica francese "si iscrive in una lunga linea di santi, di dottori, di martiri e di confessori della fede. Siete gli eredi di una grande esperienza umana e di una immensa ricchezza spirituale", ho ha detto il Papa nel suo discorso. "Queste origini e questo passato glorioso, sempre presenti nel nostro pensiero e cari al nostro spirito, ci permette di nutrire una grande speranza, al tempo stesso solida ed ardita, nel momento di rilevare le sfide del terzo millennio e di ascoltare le attese degli uomini della nostra epoca, ai quali Dio solo può dare una risposta soddisfacente".
"Per questo motivo - ha proseguito il Papa - uno dei problemi più gravi della nostra epoca è quello dell'ignoranza religiosa pratica nella quale vivono molti uomini e molte donne, compresi alcuni fedeli cattolici":
"Uno degli ostacoli più ardui della nostra missione pastorale - ha proseguito - è l'ignoranza del contenuto della fede.
Si tratta in realtà di una doppia ignoranza: una mancanza di conoscenza della persona di Gesù Cristo e un'ignoranza della sublimità dei suoi insegnamenti, del loro valore universale e permanente nella ricerca del senso della vita e della felicità.
Questa ignoranza produce inoltre nelle nuove generazioni l'incapacità di comprendere la storia e di sentirsi eredi di questa tradizione che ha plasmato la vita, la società, l'arte e la cultura europea".
Ha quindi indicato nell’Anno della fede e nell’impegno per la nuova evangelizzazione l’occasione per rinnovare la testimonianza della fede. “Preghiera e azione – ha aggiunto – sono gli strumenti che il nostro Salvatore ci chiede sempre ancora di utilizzare”.
“La nuova evangelizzazione – ha affermato – sarà efficace se coinvolgerà profondamente le comunità e le parrocchie”. Ed ha sottolineato come “i segni di vitalità e l’impegno dei fedeli laici nella società francese siano già una realtà incoraggiante”. I laici, assieme ai vescovi e ai sacerdoti, “sono protagonisti nella vita della Chiesa e nella sua missione di evangelizzazione”. I laici, ha detto, sono “il volto del mondo nella Chiesa e al tempo stesso il viso della Chiesa nel mondo”. “La Chiesa in Europa e in Francia – ha poi avvertito – non può restare indifferente di fronte alla diminuzione delle vocazioni e delle ordinazioni sacerdotali”. E’ urgente, ha detto, “mobilitare tutte le energie disponibili affinché i giovani possano ascoltare la voce del Signore”. Ed ha messo l’accento sulle famiglie e le comunità ferventi che rappresentano un “terreno particolarmente favorevole” per le vocazioni. Il Papa ha quindi rivolto il suo pensiero alla gioventù “speranza e avvenire della Chiesa nel mondo” mettendo in rilievo il ruolo dell’educazione cattolica. Un compito “ammirabile – ha detto – spesso difficile” che permette ai giovani di “assimilare i valori umani e cristiani” per tendere all’amore del vero e del bello. Ed ha rilevato che gli istituti cattolici sono al primo posto nel favorire il dialogo tra fede e cultura. In tale contesto, ha elogiato l’iniziativa di alcune diocesi per promuovere lo studio teologico tra i giovani:
“La teologia – ha detto – è una fonte di saggezza, di gioia” che “non può essere riservata solamente ai seminaristi, ai sacerdoti e alle persone consacrate”. Proposta a numerosi giovani e adulti li “conforterà nella loro fede e farà di loro, senza dubbi, degli apostoli audaci e convincenti”.
TMNews, Radio Vaticana
Al gruppo di presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum" - il testo integrale del discorso del Papa
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Al gruppo di presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum" - il testo integrale del discorso del Papa