martedì 4 dicembre 2012

Chiara Giaccardi: la presenza di Benedetto XVI su Twitter una scelta esemplare che ci dice come la Chiesa, che ha tante cose da dire, le può dire con il linguaggio giusto se prima sa ascoltare le domande

Il Papa esordirà il prossimo 12 dicembre su Twitter, con l'account @Pontifex, rispondendo alle domande che gli arriveranno con l'ahshtag #askpontifex. "E' una scelta coraggiosa ma molto coerente con il suo più recente Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali che era sul tema del silenzio", spiega Chiara Giaccardi, docente di sociologia e antropologia dei media all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. "Il silenzio é infatti la condizione dell'ascolto e la scelta di ascoltare le domande ci ricorda che la comunicazione non é, prima di tutto, emissione di messaggi, ma è allestire lo spazio dell'incontro e dell'ascolto, che accade solo nello spazio del silenzio". "E' una scelta esemplare - aggiunge la Giaccardi - che ci dice come la Chiesa, che ha tante cose da dire, le può dire con il linguaggio giusto se prima sa ascoltare le domande". "L'esordio del Papa su Twitter - aggiunge la studiosa -, com'é stato detto in Sala Stampa vaticana, è anche un modo per incoraggiare i blogger cattolici. Le barriere confessionali, infatti, sui social-media sono molto più permeabili che in altri contesti. E' uno spazio in cui è più facile attraversare i confini. Anche i non-cattolici rilanciano volentieri gli argomenti di personalità cattoliche quando li ritengono interessanti. Quindi, in questi territori smaterializzati (e non virtuali), c'é una possibilità molto più alta di incontrare i lontani". Giaccardi replica infine ad alcune diffuse, recenti, critiche alla rete come luogo del virtuale. "Considerare la rete il luogo della virtualità, dell'inganno, dell'inautenticità, è un luogo comune molto diffuso, ma anche un grosso errore. E' una conclusione a cui si arriva partendo da un determinismo tecnologico, attribuendo cioé alla rete il potere di creare qualcosa che ci condiziona e ci imprigiona. Invece la libertà dell'uomo è comunque sempre capace di far emergere i significati, nonostante l'ottusità del luogo. La rete non è mai in grado di condizionarci, di essere più forte della nostra libertà. E attribuire alla rete delle problematiche che appartengono alla vita umana e sociale - come quella della finzione, delle relazioni deboli - è scorretto. Ogni ambiente è potenzialmente pericoloso e ci costringe ad adattarci. Ma noi siamo capaci di trasformarlo iscrivendo in esso i nostri significati, i nostri valori. E l'invito del Papa è proprio questo, abitare il web. Cerchiamo di essere migliori e il web sarà migliore".

Radio Vaticana