Essere “testimoni di pace” e contribuire “alla costruzione di un mondo più fraterno e una società più solidale”. È il contributo che, secondo frère David, potrebbero portare a Roma gli oltre 30.000 giovani che si sono iscritti al 35° pellegrinaggio di fiducia sulla terra, organizzato dalla Comunità di Taizé, che si svolgerà nella Capitale dal 28 dicembre 2012 al 2 gennaio 2013. Questa mattina c’è stata a Roma la conferenza stampa di presentazione dell’evento, che prevede il 28 l’arrivo dei pellegrini, cattolici, protestanti, ortodossi, da tutta Europa e l’incontro, il 29 dicembre, con Benedetto XVI nella Basilica di San Pietro, alle 18.00. I giovani s’incontreranno, il mattino, in quasi tutte le parrocchie della diocesi, il pomeriggio e la sera si ritroveranno nel centro di Roma per i pasti, gli incontri a tema e le preghiere comuni. Queste dovrebbero svolgersi nelle sette grandi Basiliche romane: San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, Santa Maria in Aracoeli, Santa Maria sopra Minerva e Chiesa di Sant’Ignazio. Il priore di Taizé, frère Alois, svolgerà le sue meditazioni nella Basilica di San Giovanni in Laterano e saranno proiettate contemporaneamente in maxi-schermi nella altre sei basiliche. “Negli ultimi anni è stato sempre possibile accogliere i partecipanti a questi incontri nelle case - ha detto frère Marek - e quindi contiamo molto sulla rinomata ospitalità delle famiglie romane”. I giovani, in effetti, saranno ospitati nelle parrocchie, più di 200 quelle coinvolte, e nelle famiglie: chiunque fosse interessato a questo tipo di accoglienza può rivolgersi alla parrocchia più vicina o direttamente al centro di preparazione dell’incontro in via don Orione 8. I giovani vivranno al mattino momenti di scambio e di spiritualità nelle parrocchie, mentre al pomeriggio, nello spazio tra le due preghiere comuni, potranno partecipare a incontri organizzati per loro in vari luoghi della città. Dal punto di vista organizzativo la città di Roma contribuirà all’evento predisponendo una tessera di abbonamento agevolato per i mezzi, si preoccuperà dell’allestimento della tendopoli al Circo Massimo e dei vari problemi logistici. Il sindaco, Gianni Alemanno, ha affermato che “la notizia vera è che le famiglie aprono le porte delle loro case” e ha sottolineato che “accogliamo questi giovani come un dono per la città”. Un’iniezione di fiducia e di speranza alla città di Roma. Questo porteranno i 30mila giovani: a dare loro il benvenuto è stato il cardinale vicario di Roma Agostino Vallini. “Nella dinamica della vita democratica condotta spesso nel segno della protesta - ha detto il cardinale -, poter trovare giovani che vivono in Europa situazioni simili e che, nonostante i tanti punti interrogativi sul futuro, ci dicono che è possibile avere motivi di fiducia e di speranza e dirlo agli adulti, alla società e alle istituzioni, credo che sia un’esperienza di grande riserva di umanità, di positività, di cui in questo tempo c’è grande bisogno”. I giovani che parteciperanno all’incontro, ha proseguito il cardinale, “rifletteranno sulla realtà a partire da una serie di domande: è possibile essere un segno di fiducia nella società di oggi?”. E ancora: “Possono i giovani cambiare l’atmosfera di una città?”. “A guardare la realtà - ha detto - sembra di poter dire che i giovani oggi faticano a trovare motivi di speranza e di fiducia nel futuro. Ma noi siamo invece convinti che i giovani sono una grande risorsa in grado di poter immettere fiducia in questo momento storico”. Accolti dalle parrocchie romane e dalla famiglie che li ospiteranno nei 4 giorni di permanenza a Roma, i giovani porteranno alla città eterna “il valore dell’accoglienza - ha affermato il card. Vallini - in un momento in cui la frammentazione sembra caratterizzare per ragioni diverse la vita delle città e dei quartieri all’insegna del si salvi chi può’”. I giovani si presenteranno alla città come “pellegrini di fiducia nel mondo”, sollevando “un tema urgente che mira al cuore di ogni uomo e lo invita in ogni situazione della vita, anche la più triste e disperata a non perdere la fiducia perché l’uomo è ricchezza e riflesso dell’Amore di Dio”. È un messaggio che si pone “sulla stessa lunghezza d’onda” dell’incontro mondiale dei giovani con Giovanni Paolo II nel 2000, quando il Papa chiese loro di essere “sentinelle del mattino”. “E ciò che viene dai giovani - ha concluso il card. Vallini - è sempre un’indicazione di futuro e di speranza”.
SIR
www.taize.it/roma
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