martedì 4 dicembre 2012

'Ecclesia in Medio Oriente'. Iniziata ad Harissa l'Assemblea dei Patriarchi e dei vescovi cattolici della regione: al centro l'attuazione del documento di Benedetto XVI

E’ iniziata ieri ad Harissa, in Libano, l'Assemblea dei Patriarchi e dei vescovi cattolici del Medio Oriente. Ai lavori partecipano i card. Béchara Raï, Patriarca dei Maroniti e i Patriarchi Gregorio III, per la Chiesa Greco-Cattolica, Nersès Bedros della Chiesa Armeno-Cattolica, Ignace II Younan, Siro-Cattolico, e rappresentanti del Patriarcato Copto, Caldeo e Latino. Presente anche il nunzio apostolico in Libano mons. Gabriele Caccia. Il tema al centro della riunione, riporta il quotidiano libanese L’Orient-le-jour, è l’attuazione dell’Esortazione Apostolica “Ecclesia in Medio Oriente”, frutto dell’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi del 2010 a Roma e consegnata dal Santo Padre lo scorso settembre durante il viaggio in Libano. I Patriarchi del Mashreq discuteranno in particolare del futuro della fede cristiana e dei cristiani nel mondo arabo, alla luce degli ultimi drammatici sviluppi degli sconvolgimenti politici della regione e dell’affermarsi dei partiti islamisti. Ad introdurre i lavori è stato ieri sera il card. Béchara Raï che, richiamando l’esortazione del Santo Padre, ha sottolineato “il diritto e il dovere dei cristiani di partecipare alla vita nazionale dei loro rispettivi Paesi, alla piena cittadinanza e a non essere trattati come una minoranza”. “I cristiani – ha affermato – devono condividere con i loro compatrioti musulmani i diversi valori della loro cultura, esattamente come facevano durante il Risorgimento arabo nel XIX secolo, in particolare la libertà di fede e culto”. Il Patriarca maronita ha quindi ricordato che “i due pericoli che minacciano oggi non solo i cristiani”, ma i credenti di tutte le regioni sono, da un lato, il “fondamentalismo religioso violento” e, dall’altro, quella “laicità negativa” che cerca di confinare la fede religiosa nella sfera privata fino all’”estremismo ideologico” che vuole impedire alle persone di “esprimere pubblicamente la loro fede religiosa”. Il nunzio Caccia, da parte sua, ha ricordato la gioia che ha segnato il recente viaggio del Papa in Libano che, ha detto, “ha rivelato la vitalità della presenza cristiana” nel Paese e in Medio Oriente, oltre alla possibilità concreta per i cristiani e musulmani di convivere nella concordia. L’assemblea prosegue fino a domani. Seguirà giovedì a Bkerké l’assemblea dei vescovi maroniti libanesi.

Radio Vaticana