Questa mattina, nella Sala Clementina, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza la Comunità del Venerabile Collegio Inglese in Roma. Un discorso di “fuoco”, quello del papa, perché è questo l’elemento che ha chiesto di riaccendere nella società. Un fuoco di fede, e non importano tanto i numeri quanto il vigore di chi lo accende. Davanti ai 70 membri del Collegio Inglese, Benedetto XVI parte dalla storia, antica di 650 anni, dell’istituzione, che vanta predecessori come San Bonifacio, l’evangelizzatore della Germania, e prima ancora Papa Gregorio Magno che, rammenta, inviò Agostino di Canterbury “a piantare i semi della fede sul suolo anglosassone”. Sei secoli e oltre di “storia di fede e martirio”, ha osservato, hanno reso evidente una verità:
“Coloro che hanno veramente incontrato Cristo non sono in grado di mantenere il silenzio su di lui...San Bonifacio, Sant'Agostino di Canterbury, San Francesco Saverio, la cui festa celebriamo oggi, e tanti altri santi missionari ci mostrano come un profondo amore per il Signore suscita un profondo desiderio di portare gli altri a conoscerLo”.
E in che modo testimoniare Cristo? “Piuttosto oggi che domani”, è stato l’invito del Papa, che ha citato quello che fu il motto nel XVI secolo del primo martire del Collegio Inglese, San Ralph Sherwin. “Ed è giusto – ha soggiunto – che veneriate la gloriosa memoria dei 44 ex alunni del vostro Collegio che versarono il loro sangue per Cristo”:
“Siete chiamati a imitare il loro amore per il Signore e il loro zelo per farlo conoscere, 'potius hodie quam cras'. Le conseguenze, i frutti, potete affidarli con fiducia nelle mani di Dio. Il vostro primo compito, quindi, è arrivare a conoscere voi stessi Cristo, e il tempo speso in seminario offre un'occasione privilegiata per farlo”.
Lasciate che il “fascino” di Gesù “vi catturi”, ha proseguito il Papa, in particolare comunicando con Lui attraverso la preghiera in cui “il cuore parla al cuore”, come avrebbe detto il Beato John Henry Newman, elevato agli altari proprio da Benedetto XVI durante il viaggio nel Regno Unito del settembre 2010. E ricordando l’esistenza di una “grande fame spirituale” constatata in quel viaggio apostolico, il Pontefice ha fatto riferimento alla nuova evangelizzazione “in quelle parti del mondo in cui il Vangelo è già stato predicato, ma dove in misura maggiore o minore – ha detto – le braci della fede sono diventate fredde e ora c’è bisogno di alimentare una volta più la fiamma”:
“Come un piccolo fuoco può bruciare una foresta, così la testimonianza fedele di alcuni può diffondere la forza purificatrice e trasformante dell'amore di Dio, cosicché possa diffondersi a macchia d'olio in tutta una comunità o una nazione”.
Radio Vaticana
Alla Comunità del Venerabile Collegio Inglese in Roma - il testo integrale del discorso del Papa
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