sabato 29 dicembre 2012

Padre Lombardi: l'augurio ai nuovi dirigenti della Repubblica Popolare Cinese passaggio inatteso, ma dice quanto è realistico e consapevole lo sguardo del Papa e della Chiesa sul cammino dell’umanità

Gli auspici del Papa per i nuovi dirigenti della Cina sono un "passaggio forse inatteso" del messaggio natalizio di Benedetto XVI, ma dicono "quanto è realistico e consapevole lo sguardo del Papa e della Chiesa sul cammino dell’umanità". Lo afferma padre Federico Lombardi nell’editoriale "Octava Dies" del Centro Televisivo Vaticano, rilevando come occorra guardare anche alla Cina "non nella abituale prospettiva del potere, ma in quella della pace e della solidarietà". Padre Lombardi si augura inoltre che il nuovo anno veda dei "passi avanti" nel dialogo tra comunità cattolica e dirigenti cinesi. "Le religioni - commenta il portavoce vaticano dopo aver rimarcato che anche per i cinesi la libertà religiosa è premessa essenziale per la costruzione della società solidale - non devono essere viste con diffidenza, come fattori di divisione o di ingerenza esterna, ma come forze spirituali positive e desiderose di contribuire per il bene comune". "Mentre nel Messaggio per la Giornata della Pace, pubblicato nelle settimane scorse, - spiega il portavoce vaticano - il Papa aveva approfondito tematiche di carattere antropologico e sociale, legate ai fondamenti della costruzione della pace, nel Messaggio del giorno di Natale si è rivolto direttamente ai conflitti in corso, a cominciare dalla tragica situazione della Siria, insanguinata da una violenza senza fine. Ma ha anche formulato un augurio esplicito per i nuovi dirigenti della Repubblica Popolare Cinese, in vista del loro 'alto compito'. Forse questo passaggio - rileva il gesuita - era inatteso, ma dice quanto è realistico e consapevole lo sguardo del Papa e della Chiesa sul cammino dell’umanità. Si tratta del popolo più numeroso della Terra - un quinto dell’intera umanità - e del peso sempre più grande che la Cina occupa negli equilibri mondiali. Si tratta di guardarvi non nell’abituale prospettiva del potere, ma in quella della pace e della solidarietà, 'a beneficio - ripete Lombardi con le parole del Papa - di quel nobile popolo e del mondo intero'". Anche per quel popolo dunque, "la libertà religiosa è premessa essenziale 'per la costruzione di una società solidale', come il Papa non si stanca di ripetere. Le religioni - rimarca l’editoriale - non devono essere viste con diffidenza, come fattori di divisione o di ingerenza esterna, ma come forze spirituali positive e desiderose di contribuire per il bene comune. In questo spirito - ricorda padre Lombardi - Roma ha sempre guardato alla comunità cattolica in Cina, come è stato costantemente ribadito con chiarezza nei messaggi dei Papi ad essa diretti. Il nuovo anno vedrà passi in avanti? Ce lo auguriamo". "Il Re della Pace - spiega l’editoriale – viene per tutti. Popoli piccoli e popoli grandi. Se si cerca la pace, i piccoli non devono aver paura dei grandi. Se no, è naturale che abbiano paura. Gli auguri del Papa - è la conclusione di padre Lombardi - sono pronunciati solo in 65 lingue, ma vorrebbero essere pronunciati in tutte le migliaia di lingue del mondo, perché siamo un’unica famiglia umana e abbiamo un unico Padre". Intanto il Papa ha nominato arcivescovo coadiutore di Singapore il reverendo William Goh, attuale rettore del seminario maggiore della città. Il coadiutore per il diritto canonico ha diritto di successione, quindi Goh diventerà arcivescovo della diocesi quando andrà in pensione Nicholas Chia, l’attuale arcivescovo, che ha 74 anni.
 
Vatican Insider