domenica 3 febbraio 2013

Anno della fede. Lombardi: bisogna vivere più intensamente il rapporto fra fede e carità. Non c'è l’una senza l’altra, se no si rischia uno spiritualismo disincarnato o una filantropia che si riduce ad attivismo moralista

"Nella Chiesa della carità, i piccoli incontrano l'amore di Dio che viene concretamente verso di loro". Lo sottolinea il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, nell'editoriale per il settimanale del Centro Televisivo Vaticano "Octava Dies". "La bellezza, il fascino spirituale, la credibilità della Chiesa che giunge fino al cuore è riflesso - afferma padre Lombardi - dello splendore della carità, del calore dell'amore. Un amore che si impara da Dio nella Fede, guardando alla Croce". "In quest'Anno della fede bisogna vivere più intensamente il rapporto fra fede e carità. Non c'è l’una senza l’altra; se no si rischia uno spiritualismo disincarnato o una filantropia che si riduce ad attivismo moralista", ricorda il portavoce vaticano. "Bernadette, Teresa di Lisieux, Raoul Follerau, Padre Damiano, San Vincenzo de Paoli, Madre Teresa sono solo - osserva Lombardi - alcuni dei più famosi, ma quanti, quanti altri hanno creduto all’amore di Dio e perciò hanno amato senza misura, dall’abbondanza del cuore, a cominciare dai piu' piccoli e dai sofferenti nel corpo e nello spirito". "Con la libertà sovrana della legge dell'amore, dei primi due comandamenti che sono uno solo: 'Ama e fa’ quello che vuoi!'", spiega Lombardi citando l'invito di Sant'Agostino a chi si lascia guidare dallo Spirito di Gesù, e San Vincenzo de Paoli che aggiungeva: "La carità è superiore a tutte le regole e tutto deve riferirsi ad essa. E' una grande signora: bisogna fare ciò che comanda!". Per il direttore della Sala Stampa ascoltando i Messaggi del Papa per la Quaresima e la Giornata Mondiale del Malato "il mondo diventa davvero nuovo".
 
Agi