sabato 17 gennaio 2009

Il Papa al fratello Georg al termine del concerto per il suo 85° compleanno: Dio ti doni ancora tanti anni

Hanno assistito in religioso silenzio e con grande attenzione l'intero concerto dell'Orchestra e del Coro dei 'Regensburger Domspatzen'. Uno a fianco all'altro; uno vestito di bianco, l'altro con il lungo talare nero. Papa Ratzinger e il fratello mons. Georg (foto) si sono goduti un'ora di musica classica, quella che amano di più, nella splendida cornice della Cappella Sistina. L'omaggio dell'Orchestra tedesca è a mons. Georg Ratzinger, per i suoi 85 anni. Per la speciale ricorrenza, l'orchestra diretta dal Maestro Roland Buchner, ha eseguito la 'Grosse Messe c-Moll' di Wolfgang Amadeus Mozart, insieme all'Orfeo Barockorchester e con i solisti Simona Saturovà e Stella Doufexis, soprani, e Robert Buckland, tenore. "E' motivo di particolare gioia poter riascoltare questa magnifica e profonda composizione sacra del grande figlio della città di Salisburgo Mozart", ha detto il Papa al termine del concerto salutando i presenti. E ha ricordato le numerose volte che, a Salisburgo, con il fratello ha assistito all'esecuzione della messa in Mi minore. Il servizio alla Chiesa e l’amore per la musica hanno sempre contraddistinto la vita di Joseph e Georg Ratzinger. Benedetto XVI è tornato con la mente al lontano 1941 quando su iniziativa del fratello si recarono assieme al Festival di Salisburgo: “Potemmo allora assistere ad alcuni splendidi concerti e, tra questi, nella Basilica abbaziale di San Pietro, all’esecuzione della Messa in do minore. Fu un momento indimenticabile, il vertice spirituale, direi, di quella nostra gita culturale”. Anche se allora ero un ragazzino, ha proseguito a braccio in tedesco, “ho capito che avevamo vissuto qualcosa di diverso da un semplice concerto: quello era stata musica in preghiera”. In quella Messa di Mozart, ha detto ancora, “avevamo potuto sfiorare qualcosa della magnificenza e della bellezza di Dio stesso”. Benedetto XVI ha quindi ricordato le difficoltà degli anni giovanili del fratello. “Quando sei nato – ha rammentato – l’inflazione era appena finita e la gente, anche i nostri genitori, avevano perso tutti i loro risparmi. Poi è venuta la crisi economica mondiale, la dittatura nazista, la guerra, la prigionia”. Dopo il conflitto, ha ricordato il Papa, “con nuova speranza e gioia, in una Germania distrutta e dissanguata, abbiamo iniziato la nostra strada”. Ha così sottolineato la duplice vocazione del fratello Georg alla musica e al sacerdozio, “una che abbracciava l’altra”, ed ha messo l’accento sull’esperienza con i “Regensburger Domspatzen”. Un incarico, ha rilevato, in cui mons. Ratzinger ha potuto “servire sacerdotalmente la musica e trasmettere al mondo e all’umanità la gioia per l’esistenza di Dio tramite la bellezza della musica e del canto”. Quel coro, nato più di mille anni fa, ha ribadito, “portava nel mondo la gioia e la bellezza di Dio”. E ha concluso con una preghiera affinchè "Dio conceda a mio fratello ancora tanti anni".
Al termine del Concerto nella Cappela Sistina, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta ha conferito all’anziano sacerdote tedesco la Gran Croce della Repubblica. Il neo-cavaliere ha subito indossato l’insegna verde, aiutato in questo dal fratello minore, un Benedetto XVI sorridente e in gran forma.



La Vigna del Signore, in ritardo di un giorno, esprime di vero cuore a mons. Georg Ratzinger, fratello del nostro amato Papa Benedetto, i migliori e sentiti auguri per il suo 85° genetliaco. Ad multos annos!
Scenron