sabato 17 gennaio 2009
Il Papa seguirà in tv l'insediamento del Presidente americano Obama. I timori e le aspettative della Santa Sede e dei vescovi americani
Secondo quando riporta l'ADNKRONOS, anche in Vaticano, dalla Segreteria di Stato all'appartamento del Papa ai diversi dicasteri della Curia, si seguirà in televisione con molta attenzione la cerimonia d'insediamento di martedì prossimo del nuovo Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. La diretta televisiva del giuramento di Obama avverrà verso le 12.30 ora locale, 18.30 ora italiana. Per quella ora gli apparecchi televisivi della Santa Sede saranno sintonizzati sulla cerimonia in corso a Washington, anche perchè per l'occasione Barack Obama pronuncerà il suo primo discorso da Presidente degli Stati Uniti. E sono molti, Oltretevere, i timori e le aspettative per questo nuovo inquilino della Casa Bianca, il primo presidente di colore americano. Il Papa, all'indomani della sua elezione, aveva definito in un telegramma inviato al nuovo Presidente, il voto che aveva portato Obama alla Casa Bianca, come ''un'occasione storica''. Quindi aveva ricordato le sue ''alte responsabilità al servizio della nazione e nella comunita' internazionale''. Benedetto XVI, in quel primo messaggio, aggiungeva inoltre: ''Possano le abbondanti benedizioni del Signore sostenere lei e l'amato popolo americano nei vostri sforzi, insieme a tutti gli uomini e alle donne di buona volontà, per costruire un mondo di pace, solidarieta' e giustizia''. Già il fatto che il telegramma del Papa veniva inviato e diffuso subito dopo l'elezione era un fatto nuovo: normalmente infatti la Santa Sede rendeva noto un telegramma di felicitazioni proprio in occasione della cerimonia d'insediamento. La rottura della tradizione era indice di quanto anche nei Sacri Palazzi si considerasse eccezionale l'evento del primo presidente di colore alla Casa Bianca. I vescovi americani, da parte loro, nei giorni scorsi - attraverso il presidente della Conferenza episcopale Usa, il card. Francis George arcivescovo o di Chicago - hanno scritto una lettera aperta al nuovo Presidente e al nuovo Congresso degli Stati Uniti nella quale si chiedono impegni precisi su temi quali la pace in Medio Oriente, la grave crisi economica che colpisce la fasce deboli della popolazione, il rispetto della vita. I vescovi chiedono ancora una nuova politica dell'immigrazione che non colpisca le popolazioni che arrivano dal centro e sud american negli Stati Uniti; inoltre a Obama in modo specifico si domanda una politica che non persegua politiche favorevoli all'aborto. Molte sono dunque le attese della Chiesa americana e della Santa Sede per quanto dirà il nuovo presidente, anche perchè nei Sacri Palazzi non si sottovaluta un dato rilevante delle ultime elezioni americane: la maggioranza degli elettori cattolici ha votato per Barack Obama.