giovedì 29 gennaio 2009
Il rabbinato di Israele annulla l'incontro con i rappresentanti della Santa Sede a marzo. Ma il card. Kasper lo conferma
Il rabbinato capo di Israele ha dichiarato di aver cancellato l'incontro con funzionari del Vaticano previsto a Roma per il prossimo marzo. La decisione era stata presa in segno di protesta per la riammissione nella Chiesa di un vescovo lefebvriano negazionista e nonostante la Fraternita di San Pio X abbia chiesto perdono per le affermazioni di mons. Richard Williamson. Il card. Walter Kasper, Presidente della commissione vaticana incaricata delle relazioni con la comunità ebraica, ha invece confermato a Liberal l'incontro fissato dal 2 al 4 marzo prossimi tra cinque rappresentanti del Grande rabbinato di Gerusalemme e cinque funzionari della Santa Sede, tra cui lo stesso Kasper. "Perché proprio nei momenti di difficoltà - spiega - è necessario proseguire la difficile via del dialogo". Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, il card. Kasper non esita a definire "inaccettabili" e "stolte" le posizioni negazioniste e aggiunge che "negare l'Olocausto sarebbe una nuova ingiustizia nei confronti delle vittime e non è assolutamente la posizione della Chiesa Cattolica, che si distanzia totalmente da qualsiasi negazione della Shoah. Bisogna fare tutto il possibile per evitare che qualcosa di simile accada ancora".