Sul caso del vescovo negazionista Richard Williamsonil Papa "ha già fatto quanto era giusto e necessario". Lo sottolinea mons. Vincenzo Paglia, presidente della commissione CEI per l'ecumenismo. "Certo, magari arrivasse personalmente da Williamson una personale richiesta di perdono - aggiunge il presule intervistato da La Stampa - ma ciò non può essere una questione automatica".
Chiaro e tondo: il viaggio del Papa in Terra Santa non è affare di un rabbino italiano, che può sindacare su cosa è prematuro o meno solo all'interno delle mura della sua sinagoga! Il sospetto l'avete creato voi qui, spinti da una sentimento di rivalsa che non si sa per quale motivo covavate da anni.
Scenron