sabato 24 gennaio 2009

'L'Osservatore Romano' e la revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani: frutto del Concilio Vaticano II, sarebbe piaciuto ai Papi precedenti

L'odierna revoca della scomunica dei lefebvriani è uno dei "frutti del Concilio Vaticano II": lo spiega L'Osservatore Romano, che al 50° anniversario della convocazione del Concilio, domani, dedica una serie di servizi, ricordando che la grande assemblea di vescovi e teologi che si svolse dal 1962 al 1965 non va "mitizzato". "Un Concilio che, come tutti gli altri, deve essere storicizzato e non mitizzato, inseparabile dai suoi testi, che proprio dal punto di vista storico non possono essere contrapposti a un supposto 'spirito' del Vaticano II", scrive il direttore del quotidiano vaticano, Gian Maria Vian. "I buoni frutti del concilio sono innumerevoli e tra questi vi è ora il gesto di misericordia nei confronti dei vescovi scomunicati nel 1988. Un gesto che sarebbe piaciuto a Giovanni XXIII e ai suoi successori, e un'offerta limpida che Benedetto XVI, Papa di pace, ha voluto rendere pubblica in coincidenza con l'anniversario dell'annuncio del Vaticano II, con l'intenzione chiara di vedere presto sanata una frattura dolorosa. Intenzione - puntualizza L'Osservatore Romano dopo le polemiche con il vescovo lefebvriano negazionista - che non sarà offuscata da inaccettabili opinioni negazioniste e atteggiamenti verso l'ebraismo di alcuni membri delle comunità a cui il vescovo di Roma tende la mano".