sabato 3 ottobre 2009

Il card. Bagnasco: dai media lettura parziale e stereotipata del Pontificato di Benedetto. Si sta cercando di nascondere il vero volto della Chiesa

Il modo, da parte anche dei mass media, di descrivere la Chiesa e il Pontificato di Papa Benedetto XVI non è stato sempre corretto e, anzi, ha dovuto spesso subire l'influsso di stereotipi. E tra questi vie è anche quello di una ''Chiesa dei 'no', nemica dell'uomo e indifferente ai suoi bisogni, oscurantista e contraria alla razionalità scientifica''. E' quanto ha precisato oggi l'arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale italiana, card. Angelo Bagnasco, che ha preso la parola nel corso dei lavori dell'Assemblea delle Chiese d'Europa in corso di svolgimento a Parigi, sul tema ''I Media e il Papa: un anno difficile''. ''In realtà, segnalare i rischi che la mancanza del rispetto incondizionato per l'essere umano può comportare per la dignità dell'uomo - ha spiegato il porporato - non è certamente segno nè di ostilità verso la scienza nè di ottusa resistenza verso il moderno'', anzi, ha ribadito ''è compito della Chiesa segnalarli, la loro segnalazione è piuttosto un sintomo di sollecitudine e di amicizia: l'amico non può non segnalare un pericolo''. "La Chiesa - ha detto ancora il porporato - non vuole imporre a nessuno la propria morale 'religiosa': essa enuncia da sempre e non può non enunciare, insieme a principi tipicamente religiosi, i valori fondamentali che definiscono la persona e ne garantiscono la dignità, senza alimentare polemiche ma privilegiando sempre il metodo del confronto sereno e costruttivo e la ricerca del bene comune". Per quanto riguarda, invece, l'impatto che il Pontificato di Joseph Ratzinger ha avuto sui mezzi di comunicazione di massa, Bagnasco ha sottolineato che dopo un ''primo periodo dove la rappresentazione mediatica del Pontificato di Benedetto XVI è stata nel complesso adeguata e sostanzialmente positiva'', ha fatto seguito una nuova fase. Il presidente della CEI ha citato i case della Lectio magistralis a Ratisbona, il 'Motu proprio' che consente l'uso della liturgia preconciliare, la remissione della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani, i chiarimenti circa la natura del dialogo interreligioso, e le considerazioni sui limiti dell'uso dei preservativi svolte nel corso del viaggio in Camerun e Angola. ''In tutti questi casi, una rappresentazione corretta avrebbe consentito di superare i fraintendimenti e di chiarire l'effettiva portata di interventi che, lungi dal giustificare talune aspre critiche che si sono registrate, in realtà sviluppano coerentemente alcune linee guida del pontificato''. Ad essere, invece, preferita sarebbe stata ''una lettura parziale e non di rado francamente scorretta, che induce a domandarsi - ha aggiunto Bagnasco - se in alcune componenti della cultura e dei mezzi di informazione non si stia facendo strada un anticlericalismo interessato a nascondere il vero volto della Chiesa e a distorcere il significato del suo messaggio, così che questo risuoni come incoerente o anacronistico e la Chiesa appaia animata solo dalla volontà di alzare muri e scavare fossati, soprattutto in materia di etica''. "Si vorrebbe forse da parte di taluni ambienti una Chiesa o supinamente allineata sull'opinione che si auto-proclama prevalente e progressista, o semplicemente muta". Ma "la Chiesa non può venire meno alla propria missione - ha sottolineato Bagnasco -. Partecipare in nome del Vangelo al dibattito pubblico, non può essere scambiato per una minaccia alla laicità dello Stato". I media, ha aggiunto Bagnasco, svolgono "un ruolo essenziale per la conoscenza e la diffusione" dei valori fondamentali della Chiesa richiamati da Benedetto XVI, ma è auspicabile che "nell'esercizio di un compito così delicato prevalgano sempre le ragioni e i criteri di una responsabilità deontologica". Una responsabilità, ha detto il presidente dei vescovi italiani, "che se non esclude la possibilità di critiche fondate e costruttive, tuttavia trova la propria ultima verifica nella capacità di contribuire alla conoscenza e alla ricerca della verità".

Asca, Corriere della Sera.it

I Media e il Papa: un anno difficile - il testo integrale dell'intervento del card. Bagnasco