sabato 3 ottobre 2009

Sinodo dei vescovi per l'Africa. Un continente tra ferite e speranze: i problemi e le prospettive sui cui rifletteranno i Padri sinodali

Questioni di grande attualità a­nalizzate dall’interno della Chiesa e della società africa­na. Sono i temi su cui riflette­ranno i Padri sinodali durante la se­conda Assemblea speciale per l’Afri­ca che si apre domani in Vaticano.
L’Africa nella globalizzazione. L’ In­strumentum laboris è in questo senso un documento coraggioso, approfon­dito, critico. Analizza il contesto afri­cano da un punto di vista religioso, politico, economico e sociale. Colloca l’Africa all’interno di un mondo glo­balizzato, fatto di interdipendenze che tuttavia tendono ad "emarginare il continente". E se punta il dito contro le "forze internazionali" che "fomen­tano le guerre per la vendita delle ar­mi, sostengono poteri politici irri­spettosi dei diritti umani e dei princi­pi democratici per assicurarsi, come contropartita, dei vantaggi economi­ci", non risparmia neppure coloro che, all’interno del continente, sono spin­ti da "egoismo, avarizia, corruzione" e "sete di potere", che "provoca il di­sprezzo di tutte le regole elementari di buon governo, utilizza l’ignoranza dei popoli, manipola le differenze po­litiche, etniche, tribali e religiose, e i­stalla la cultura del guerriero come e­roe".
Famiglia in primo piano. Sulla base di questa analisi, l’attuale Sinodo si pone nella traiettoria di quello prece­dente, sia nel riprendere il tema della Chiesa-famiglia di Dio, come model­lo di evangelizzazione mediante la te­stimonianza (e "segnalando tra le con­dizioni di una testimonianza credibi­le: la riconciliazione, la giustizia e la pace"), sia proponendo piste di rispo­sta ai problemi cruciali a cui l’Africa si trova confrontata oggi. In termini di Chiesa, i compiti da realizzare riguar­dano la famiglia, la dignità della don­na, la missione profetica, l’autosuffi­cienza, le comunicazioni e le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Cresce la società civile. Sul piano so­cio-politico si sottolinea l’insensibi­lità di molti leader, ma anche la man­canza di coscienza e di educazione ci­vica dei cittadini. Tuttavia si mette in evidenza, in positivo, anche la pre­senza di una società civile attiva, che "si fa sempre più visibile nella lotta per i diritti umani; uomini e donne in po­litica si mostrano assetati della rina­scita del continente in ogni ambito". In campo socio-economico il docu­mento prende atto della "volontà di creare ricchezza per ridurre la povertà e la miseria, e migliorare la salute del­le popolazioni"; ma non tace il "mal­funzionamento delle istituzioni stata­li che dovrebbero accompagnare gli attori economici", e i "programmi di ristrutturazione delle economie africane, proposti dalle istituzioni finan­ziarie internazionali", il cui esito è de­finito addirittura "funesto". Infine non si tace il ruolo nefasto giocato da al­cune tradizioni: la stregoneria, ad esempio, che "lacera le società dei vil­laggi e delle città", ma anche la viola­zione della dignità e dei diritti della donna, "in nome della cultura o della tradizione ancestrale".
Chiesa, no ai conflitti etnici. Il docu­mento di lavoro del Sinodo è severo anche nei giudizi che riguardano la Chiesa stessa. Una Chiesa che in al­cuni casi è segnata da "divisioni etni­che o tribali, regionali o nazionali e at­teggiamenti e intenzioni xenofobi", ma anche da "situazioni di discordia" e "prese di posizione di alcuni vesco­vi in favore di un determinato partito politico". Si auspica che i "vescovi se­guano criteri oggettivi e non etnici" nella scelta dei futuri sacerdoti e del­le persone consacrate. Si ribadisce an­che quella che è una debolezza di sem­pre: il non adeguato coinvolgimento dei laici, che "non sono pienamente integrati nelle strutture di responsa­bilità della Chiesa e nella progettazio­ne del suo programma pastorale".
Dialogo tra i credenti. Si affronta an­che la questione della dignità delle donna, del dialogo islamo-cristiano e di quello con la religione tradizionale africana, e dell’ecumenismo. Il tutto in una prospettiva di promozione, a tutti i livelli – ecclesiale, sociale, poli­tico ed economico -, della giustizia, della pace e della riconciliazione, che sono i temi di fondo che guideranno i lavori del Sinodo.

Anna Pozzi, Avvenire