venerdì 26 marzo 2010

'Avvenire': accuse gravi e non provate, un piegare quasi con la forza i fatti con uno scopo preciso, attaccare nella persona del Papa la Chiesa

C'è una ''strana, livida voglia di fango'' che ''emerge da certi titoli, dalla realtà piegata e costretta nei propri disegni''. Lo scrive, in un editoriale in prima pagina firmato da Marina Corradi, Avvenire. ''Non è vero - si legge - che la Congregazione per la dottrina della Fede, negli anni in cui era guidata da Joseph Ratzinger, insabbiò il procedimento canonico a carico di Lawrence Murphy''. ''Ma un simile attacco (il secondo in pochi giorni) sulla prima pagina di uno dei più autorevoli quotidiani americani - prosegue - è una cosa che fa pensare. E' un piegare quasi con la forza i fatti a una tesi che sembra precostituita e ordinata a uno scopo preciso: attaccare, nella persona del Papa, la Chiesa'', colpevole di continuare ad affermare ''che esiste un bene e un male''. Avvenire definisce le accuse ''gravi e non provate'', ravvisando nella ''feroce onda mediatica'', in ''certi titoli forzati'' un ''sentore di voglia di lapidazione'', ''una frenesia strana di lanciare il sasso, di sporcare, di insinuare che, in realtà, coloro che agiscono nel nome di Cristo sono poi uguali a noi, e anzi molto peggiori. Il che talvolta, tragicamente - osserva Avvenire - può essere vero. Ma non cambia l'essenza della Chiesa, il suo essere corpo di Cristo, pure fatto di uomini peccatori''.

Asca