Sandro Magister, Settimo Cielo - Giacomo Galeazzi, Oltretevere
venerdì 26 marzo 2010
Da che pulpito: il vescovo Weakland, 'dimissionato' per abusi sessuali, si rifà vivo contro Joseph Ratzinger. Nel 1995 lo accusò di essere reazionario
L’articolo del New York Times, scritto da Laurie Goodstein, ha per titolo: "Vatican Declined to Defrock U.S. Priest Who Abused Boys". In sostanza, esso accusa Joseph Ratzinger e Tarcisio Bertone, all’epoca numero uno e numero due della Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede, di aver insabbiato il “caso Murphy”, tra il 1996 e il 1998. Ma le cose non stanno affatto così, stando alla ricostruzione di padre Lombardi e a quella ancora più dettagliata di Avvenire. Nell’articolo del New York Times, ad addossare la colpa alle autorità vaticane è soprattutto l’ex arcivescovo di Milwaukee, Rembert Weakland. Per la cronaca, Weakland non è più arcivescovo di Milwaukee dal 2002, quando fu “dimissionato” dopo che un ex studente di teologia l’aveva accusato di violenza carnale, rompendo il segreto che lo stesso Weakland gli aveva imposto in cambio di 450 mila dollari detratti dalle casse dell’arcidiocesi. Marcoux rivelò la vicenda dagli schermi di ABCNews, nella popolare trasmissione "Good Morning America". Quando nel 2002 lo scandalo venne alla luce, però, la stampa “liberal” non lapidò affatto Weakland. Anzi, lo trattò con molto riguardo, come conveniva a un celebrato campione della Chiesa progressista quale egli era. Ma non è finita. Nel 2009 Weakland ha pubblicato un libro di memorie, dal titolo: “A Pilgrim in a Pilgrim Church. Memoirs of an Archbishop". Sono più di 400 pagine di autoapologia. Nelle quali l’avversario e il colpevole ultimo, anche degli sbandamenti dell’autore, è additato in Joseph Ratzinger. Sulla copertina del libro, Weakland aggiunge al proprio nome la sigla OSB. Egli è stato infatti anche abate presidente della confederazione dei monaci benedettini di tutto il mondo. La riverente prefazione porta la firma di Margaret O’Brien Steinfels, esponente di spicco dell’ala liberal, bostoniana, del cattolicesimo americano. Molto vicino al card. Martini, ha vissuto a Roma alcuni anni, con posizioni molto critiche verso il Vaticano su ecumenismo, liturgia e poteri dei vescovi. Nel 1995, assieme ad altri 11 vescovi Usa, firmò un documento di accusa frontale al card. Ratzinger accusandolo di essere un reazionario. Ora Weakland è ricomparso sul New York Times. Di nuovo contro il suo arcinemico.