Benedetto XVI ha chiesto ai vescovi scandinavi di “ricordare innanzitutto la centralità della famiglia per la vita di una società sana”. Purtroppo, ha rilevato, “negli ultimi anni abbiamo visto un indebolimento” dell’istituzione matrimoniale e della visione cristiana della sessualità, “che per così a lungo hanno servito quale fondamento delle relazioni personali e sociali della società europea”. In particolare, il Papa ha affermato che “i figli hanno il diritto di essere concepiti e portati in grembo e cresciuti all’interno del matrimonio: è attraverso la relazione sicura e riconosciuta con i loro genitori che possono scoprire la loro identità e conseguire un appropriato sviluppo umano” In una società, con una lunga tradizione di difesa dei diritti umani, ha proseguito, ci si aspetterebbe che venga data priorità a tale diritto dei bambini. E ciò soprattutto rispetto a supposti diritti degli adulti di “imporre loro dei modelli alternativi di vita familiare” e rispetto a un “presunto diritto all’aborto”. E’ nell’interesse di tutti, ha detto ancora, “e specialmente dei governi, difendere e promuovere una stabile vita familiare”. "All’interno del vostro gregge – è stata la sua esortazione – la cura pastorale per le famiglie e per i bisogni dei giovani deve essere portata avanti con vigore”, specie in favore di quanti hanno subito gli effetti della crisi economica. Ed ha auspicato che venga mostrata una particolare sensibilità in quei casi di matrimoni nei quali solo uno dei due membri della coppia sia cattolico. Benedetto XVI ha quindi messo l’accento sul ruolo della religione “nel modellare l’opinione pubblica” e nell’influenzare le decisioni per il bene comune. In particolare, il Papa ha ricordato con soddisfazione l’istituzione del “Newman Institute” ad Uppsala che assicura un giusto spazio all’insegnamento cattolico nel mondo accademico scandinavo. “In questo Anno Sacerdotale – ha detto rivolgendosi ai vescovi – date priorità all’incoraggiamento e al sostegno dei vostri preti che devono spesso lavorare in situazioni di isolamento l’uno dall’altro e in circostanze difficili per portare i Sacramenti al popolo di Dio”. Il Papa ha infatti rammentato che la comunità cattolica scandinava è piccola e diffusa su una vasta area. Ha così incoraggiato i presbiteri della Scandinavia a seguire l’esempio di San Giovanni Maria Vianney “fonte di ispirazione e intercessione”. Ed ha sottolineato che l’Anno Sacerdotale è un’occasione per “esplorare più profondamente il significato e il ruolo indispensabile del sacerdozio nella vita della Chiesa”. “E’ vostra responsabilità”, ha poi detto ai vescovi, “verificare” che i preti siano “ben preparati” per il loro sacro ministero. Il Papa non ha poi mancato di rivolgere un pensiero ai tanti immigrati, in particolare dal Medio Oriente, che fanno parte della Chiesa scandinava e che, ha detto, devono essere aiutati ad integrarsi nella società che li accoglie.
Radio Vaticana
Ai vescovi della Conferenza Episcopale dei Paesi Scandinavi in Visita "ad limina Apostolorum" (25 marzo 2010) - il testo integrale del discorso del Papa