Sarà la prima Ostensione della Sindone nel terzo millennio: il sacro telo sarà esposto ai pellegrini a Torino dal 10 aprile al 23 maggio prossimi e per presentare l'evento che avrà per tema ''Passio Christi, passio hominis'', l'arcivescovo di Torino, card. Severino Poletto (nella foto con Benedetto XVI), ha tenuto questa mattina una conferenza stampa in Vaticano. Per vedere la Sindone si sono già prenotati online 1,3 milioni di pellegrini e l'evento, che viene organizzato in collaborazione con comune di Torino, provincia e regione Piemonte, non potrà non ''attirare l'occhio del mondo su Torino''. ''Ci tengo a dire - ha sottolineato però il porporato - che l'Ostensione della Sindone non e' un fatto di turismo religioso, ma e' un'iniziativa spirituale, pastorale''. ''Sappiamo - ha aggiunto - che la Sindone di Torino è oggetto di tanta curiosità scientifica e storica, di tanti studi che si risolveranno se riusciranno a risolverli, perchè comunque resta sempre un grande mistero come si sia formata quest'impressionante immagine di un uomo crocifisso. Nella Sindone noi riusciamo a leggere tutti i tratti, tutti i particolari della Passione di Gesù così come sono descritti dai Vangeli. E' chiaro che la nostra fede cristiana non la fondiamo sulla Sindone ma la fondiamo sul Vangelo e sulla testimonianza degli Apostoli che hanno annunciato Gesù Cristo come unico Salvatore del mondo, crocifisso ma soprattutto risorto''. Domenica 2 maggio nel capoluogo piemontese arriverà Papa Benedetto XVI per sostare davanti alla Sindone, già venerata dall'allora card. Joseph Ratzinger nel 1998. “Attendo con tanto desiderio, con tanta gioia la riflessione del Papa sul tema dell’Ostensione della Sindone. E’ il momento che aspetto di più”, ha confessato il card. Poletto. “Il Santo Padre sa fare sempre accostamenti interessanti tra il mistero della salvezza di Cristo e le nostre realtà umane”. Novità anche nella conservazione e presentazione al pubblico del Telo sacro, annunciate da mons. Giuseppe Ghiberti, presidente della Commissione diocesana per la Sindone. ''C'è stato un intervento che possiamo chiamare migliorativo, conservativo - ha spiegato durante l'incontro con i giornalisti -. Quest'intervento ci ha dato la possibilità intanto di liberare la Sindone da elementi che veramente stavano mettendo a repentaglio il grado di conservazione che si stava cercando di realizzare. E' stata cambiata la fodera, sono state tolte le toppe, si è distesa maggiormente la Sindone stessa; per cui si sono anche guadagnati un paio di centimetri in lunghezza e soprattutto sono sparite parecchie delle pieghe che disturbavano molto, soprattutto all'altezza del volto''.