sabato 17 aprile 2010

L'arrivo a Malta. Il Papa: siate un ponte nella comprensione tra i popoli, le culture e le religioni del Mediterraneo. Difendete la famiglia e la vita

Il Papa è arrivato a Malta alle 17. Benedetto XVI era partito dall'aeroporto romano di Fiumicino alle 15.55. Ad accogliere Benedetto XVI all'aeroporto internazionale di Malta a Luqa sono il presidente della Repubblica, George Abela, con la moglie, e il presidente della Conferenza episcopale maltese, mons. Paul Cremona. Benedetto XVI è accompagnato, nell'aereo che lo ha portato a Malta, da una delegazione guidata dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.
“Qualcuno - ha detto il Papa nella cerimonia di benvenuto - potrebbe considerare l’arrivo di San Paolo a Malta, attraverso un evento umanamente imprevisto, come un semplice accidente della storia. Gli occhi della fede, tuttavia, ci permettono di riconoscervi l’opera della Divina Provvidenza". "Malta è stata un crocevia di molti dei grandi eventi e degli scambi culturali nella storia europea e mediterranea, fino ai nostri stessi giorni. Queste isole hanno giocato un ruolo chiave nello sviluppo politico, religioso eculturale dell’Europa, del Vicino Oriente e del Nord Africa. A questi lidi, pertanto, secondo gli arcani disegni di Dio, il Vangelo fu recato da san Paolo e dai primi seguaci di Cristo. La loro opera missionaria ha portato molti frutti lungo i secoli, contribuendo in innumerevoli modi a plasmare la ricca e nobile cultura di Malta". La storia dell’Isola si rilegge nella “Georg Cross” posta sulla bandiera nazionale che "offre fiera testimonianza del grande coraggio delvostro popolo durante i giorni bui dell’ultima guerra mondiale. Allo stesso modo, le fortificazioni che risaltano in maniera così prominente nell’architettura dell’isola parlano di lotte precedenti, quando Malta contribuì moltissimo alla difesa dellacristianità sia per terra che per mare".
E' necessario ''stendere la mano dell'amicizia ai propri vicini a nord e a sud, ad est e ad ovest'' e in questo processo l'Isola di Malta può ''servire da ponte nella comprensione tra i popoli, le culture e le religioni presenti nel Mediterraneo'', per ''costruire rapporti di genuina fiducia e di dialogo fruttuoso''. ''Malta - ha detto il Pontefice - gode di stretti vincoli con il Vicino Oriente, non soltanto in termini culturali e religiosi, ma anche linguistici. Permettetemi di incoraggiarvi a porre questo insieme di abilità e di punti di forza a favore di un suo uso più grande, per poter servire da ponte nella comprensione tra i popoli, le culture e le religioni presenti nel Mediterraneo. Molto deve essere ancora fatto per costruire rapporti di genuina fiducia e di dialogo fruttuoso, e Malta si trova in buona posizione per stendere la mano dell'amicizia ai propri vicini a nord e a sud, ad est e ad ovest''. "Voi - ha detto ancora il Papa - continuate a giocare un valido ruolo nei dibattiti odierni sull’identità, la cultura e le politiche europee. Allo stesso tempo, sono lieto di rilevare l’impegno del Governo nei progetti umanitari ad ampio aggio, specialmente in Africa. E’ da auspicare vivamente che ciò possa servire per promuovere il benessere dei meno fortunati di voi, quale espressione di genuina carità cristiana". Malta ''dovrebbe continuare a difendere l'indissolubilità del matrimonio quale istituzione naturale e sacramentale, come pure la vera natura della famiglia, come già sta facendo nei confronti della sacralità della vita umana dal concepimento sino alla morte naturale, e il vero rispetto che si deve dare alla libertà religiosa secondo modalità che portino ad un autentico sviluppo integrale sia degli individui sia della società''.
''La Chiesa Cattolica è impegnata nella protezione dei bambini e di tutte le persone vulnerabili, e nel fare in modo che coloro che cercano di far male non abbiano un posto dove nascondersi''. Così il presidente maltese Georges Abela, nel discorso di benvenuto al Papa. ''Quindi - ha proseguito il presidente -, è dovere della Chiesa e dello Stato lavorare insieme per dare direttive e attuare una legislazione perchè ci siano meccanismi efficaci e trasparenti stabiliti insieme con procedure armonizzate e rapide per arginare i casi di abusi così che non solo sia fatta giustizia, ma si veda anche che giustizia è fatta''. Il presidente maltese ha poi voluto citare un filosofo laico caro al Pontefice: Marcello Pera. Citando un suo recente articolo sul Corriere della Sera, Abela ha parlato di una ''guerra'' in corso oggi in Europa fra ''il laicismo e il cristianesimo''; una guerra, ha aggiunto sempre citando dall'ex-presidente del Senato, in cui, come al tempo del comunismo e del nazismo, ''ciò che si vuole è la distruzione della religione. Allora l'Europa pagò a questa furia distruttrice il prezzo della propria libertà...la stessa democrazia sarebbe perduta se il cristianesimo venisse ancora cancellato''. Nel suo discorso, il presidente maltese ha criticato il ''modello laicista'' che relega la religione nel ''dominio privato''. Malta, ha aggiunto, anche se è entrata nell'Unione Europea, si trova oggi ad affrontare ''come il resto d'Europa e del mondo occidentale, un conflitto tra il cristianesimo da una parte e il laicismo o secolarismo dall'altro''.

Apcom, Asca