domenica 2 maggio 2010

L'arrivo del Papa a Torino e la calorosa accoglienza in Piazza San Carlo. I saluti di benvenuto del sindaco Chiamparino e dell'arcivescovo Poletto

Il Papa è arrivato intorno alle 9.15 all'aeroporto di Torino-Caselle, per la visita pastorale alla città piemontese durante la quale Benedetto XVI venererà la Sindone nel Duomo. Papa Ratzinger è stato accolto dal neo-presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, dal presidente della Provincia Antonio Saitta e dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino. Da parte ecclesiale, il Papa è stato accolto dal card. Severino Poletto, arcivescovo della città, dal nunzio mons. Giuseppe Bertello, dal vescovo ausiliare mons. Guido Fiorino. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha viaggiato sullo stesso aereo del Papa, un Airbus A319, decollato dall'aeroporto militare di Ciampino alle 8.35. Era dal 1998 che un Papa non faceva visita alla città piemontese. In attesa dell'arrivo del Santo Padre la folla ha riempito Piazza San Carlo e le vie del centro cittadino. Già dalle otto di questa mattina è iniziata la lunga processione di fedeli e pellegrini per arrivare al "salotto di Torino". Rigorosamente a piedi, perchè tutte le vie limitrofe alla piazza sono bloccate da transenne per motivi di sicurezza. Ad accogliere l'arrivo del Papa in Piazza San Carlo un applauso e uno sventolio di bandiere vaticane; oltre a Piazza San Carlo i fedeli si sono affollati anche sotto i maxischermi nel centro di Torino.
"Benvenuto a Torino, le porgo il saluto caloroso della città, mio personale e di tutti coloro che hanno atteso con affetto e interesse la sua visita, in occasione di questa ostensione straordinaria della Sindone per la cui concessione ancora la ringrazio". Sono le prime parole del saluto rivolte dal sindaco al Papa. Chiamparino ha ricordato come "Torino e il Piemonte sono sin dall'800 patria di grandi santi sociali: il teatro Giuseppe Allamano, Don Giovanni Bosco, Benedetto Cottolengo, San Giuseppe Cafasso, Giulia Colbert di Barolo, il Beato Faa' di Bruno e il Beato Piergiorgio Frassati. Anime illuminate che seppero interpretare i bisogni profondi del loro tempo e dare risposte concrete". Uomini e donne che scelsero di lavorare in strada accanto agli ultimi, uomini e donne che scelsero i povero. Costruttori di opere di carita' che professarono l'altruismo come via di redenzione e religiosità". Chiamparino ha ricordato quindi come Torino "è una città che da sempre ha saputo e sa riconoscere il valore pubblico della religiosità. Forse anche per il valore sociale di quell'impegno è più facile a Torino capire quale valore possa avere la fede per la comunità civile". Ed ancora "Torino è una città laica e rispettosa di tutte le religiosità e anche per questo ha saputo e sa, anche in questo momento difficile sotto la sferza di una crisi e di una metamorfosi sociale intensa, lacerante, densa di incognite ma anche di potenzialità, accogliere e integrare chi veniva in cerca di lavoro nel secolo scorso, accogliere e integrare oggi chi scappa da guerre e fame". Il sindaco di Torino ha ricordato quindi l'opera del card. Michele Pellegrino, con immediato applauso da parte di tutta la piazza.
"Questa città oggi l'accoglie in un momento nel quale, tutti i credenti e non sono chiamati a riflettere in un senso profondo che l'immagine della Sindone rappresenta: testimonianza storica o mistero del dolore che riscatta. Essa muove in noi meditazione autentica e ci induce a una ancora maggiore attenzione alla sofferenza e al bisogno dell'altro. Santità - ha detto ancora - l'accolgono oggi, a Torino, donne e uomini, cittadini e pellegrini, fede e ragione unite, richiamando colui che il suo predecessore definì 'Padre dell'Europa cristiana' San Benedetto nello sforzo di coniugare memoria, intelligenza e volontà verso la sua alta forma di carità - ha concluso - la comprensione di se e dell'altro".
"Ci siamo preparati con una preghiera speciale per poter vivere questo incontro come un autentico evento di grazia". Così il card. Severino Poletto si è rivolto a Benedetto XVI. "Ci stringiamo intorno a lei per esprimere il nostro affetto di figli - ha detto l'arcivescovo - la nostra totale comunione di intenti per contribuire con la nostra preghiera a chiedere al Signore forza e consolazione per il suo ministero che lei svolge con grande autorevolezza di dottrina". "A nome di tutti - ha proseguito - voglio dire che siamo felici che lei sia qui oggi a Torino per venerare la Sindone insieme ai due milioni di pellegrini che in queste settimane passano davanti al Sacro Lino. Mi faccio interprete del sentimento dei miei confratelli, dei vescovi del Piemonte e ricordo quanti non sono in piena sintonia con la fede e tuttavia riconoscono e avvertono se la sua voce va ascoltata e con lei ci si deve confrontare". Una città, ha detto Poletto, "stupenda e complessa. E noi ci affidiamo alla sua preghiera - ha concluso - sapendo che noi di Torino non siamo stretti nel suo cuore".

Apcom, Agi, Adnkronos