mercoledì 1 settembre 2010

Il Papa nel Regno Unito. Aspettando Benedetto XVI nove vescovi inglesi raccontano in una serie di video le loro esperienze di fede

“Il cuore parla al cuore”: riprendendo il motto del viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito, nove vescovi del Paese hanno realizzato una serie di video in cui raccontano il loro “viaggio nella fede”. Alcuni presuli hanno raccontato esperienze personali anche dolorose per sottolineare la grande consolazione che hanno ricevuto dalla preghiera e dalla relazione personale con Dio. Storie di fede dal profondo del cuore, nel segno di Newman e di Benedetto XVI. L’arcivescovo di Liverpool, Patrick Kelly, ha ricordato l’emozione vissuta in un suo pellegrinaggio in Terra Santa ed ha offerto una sua riflessione sul prossimo viaggio del Papa in terra britannica: "Il contesto della visita del Santo Padre è il ribadire quella convinzione con cui egli ha iniziato la sua prima Lettera Enciclica, la “Deus caritas est”, Dio è amore. Nell’Enciclica egli insisteva sul fatto che essere cristiano non è, in primo luogo, un’idea elevata, e nemmeno una scelta etica; è piuttosto un incontro con un evento, con una Persona. L’unica Persona la cui morte può riconciliare: Gesù Cristo, il Figlio del Dio vivente". Dal canto suo, mons. John Arnold, vescovo ausiliare di Westminster ha confidato ai fedeli i sentimenti provati il giorno della morte della madre. “Sentii che Dio era presente”, afferma, “un’esperienza che mi ha segnato profondamente”. Mons. Kieran Conry, vescovo di Arundel e Brighton ha invece raccontato la toccante esperienza di una Messa celebrata in una catacomba romana. Ricorda le lacrime di commozione al pensiero che in quel luogo fossero sepolti i primi cristiani. “Capii – afferma mons. Conry – che sono parte di una grande storia”. Il vescovo di Wrexham, Edwin Regan, si è soffermato sulla bellezza del creato, segno dell’amore di Dio. Il vescovo di Portsmouth, Crispian Hollis, ha toccato il tema del viaggio, il linguaggio del cuore, esortando gli inglesi a fermarsi, lasciandosi incontrare dal Signore: "Viviamo in un mondo, oggi, così iperattivo ed impegnato, e questo è molto faticoso e spesso poco produttivo. Il mio suggerimento a chiunque si senta oppresso da questo tipo di pressione è avere il coraggio di riporre fiducia negli altri, soprattutto nel Signore: Dio è il Dio dell’amore e della compassione, del perdono e della comprensione".

Radio Vaticana