mercoledì 1 settembre 2010

'Ratzinger Schülerkreis'. Mons. Jaschke racconta gli anni accademici come allievo di Benedetto: parliamo con il Papa ma ridiventa il nostro professore

Anche come professore, Joseph Ratzinger non si risparmiava davvero. Lo ricorda, ai microfoni della Radio Vaticana, il vescovo ausiliare di Amburgo, mons. Hans-Jochen Jaschke, rievocando la sua esperienza di specializzando nell'Università, dove l'attuale Papa era vice rettore. "Nel 1970, quando ho cominciato il dottorato di ricerca - racconta - sono arrivato a Ratisbona per lavorare con il prof. Ratzinger. Noi dottorandi eravamo tanti, più o meno venti persone, e abbiamo incontrato il prof. Ratzinger una volta al mese. Cominciavamo sempre con la Santa Messa, poi ci riunivamo fino a mezzogiorno e uno di noi raccontava dei progressi del suo lavoro". Anche al di fuori delle lezioni ordinarie e della giornata di volta in volta dedicata ai diversi gruppi di studio, e che "era la forma principale del suo accompagnamento professionale per noi", il docente era disponibile per i suoi allievi: "Naturalmente - ricorda mons. Jaschke - potevamo rivolgergli delle domande. Da parte mia, sono sempre stato una persona abbastanza discreta. Sono andato da lui solo quando avevo quasi finito. Mi ha dato qualche suggerimento, ha tagliato un po' il lavoro. Insomma, mi ha detto ogni volta: 'Vada avanti' in un modo sempre molto gradevole. E penso che non l'ho deluso". Queste confidenze l'emittente della Santa Sede le ha raccolte a margine del "Ratzinger Schulerkreis", il tradizionale incontro estivo degli ex studenti di Benedetto XVI. "Anche se oggi parliamo con il Santo Padre, sempre in modo amichevole, a un certo punto ridiventa il nostro vecchio professore: siamo tutti cresciuti, ci conosciamo da tanto tempo", dice il presule tedesco descrivendo gli incontri annuali come "un misto tra 'club dei veterani' e incontro accademico". "Questo 'Schulerkreis' - continua mons. Jaschke - originalmente l'abbiamo fondato noi studenti. Poi, un giorno abbiamo invitato il professore ed arcivescovo di Monaco, Joseph Ratzinger, infine, da quando è Papa, ha preso lui l'iniziativa e ha cominciato a invitarci a Roma.Questa volta il tema è stato il Concilio Vaticano II e la sua interpretazione, nel senso di una riforma e non della discontinuità. Abbiamo sentito relazioni su questo tema, abbiamo discusso con lui e tra di noi". "Sabato scorso - rivela - il Santo Padre ha avuto un po' di tempo per noi, abbiamo fatto due gruppi, uno la mattina, uno il pomeriggio. E' stato quasi come tornare a tanto tempo fa, a uno dei corsi che abbiamo fatto con lui. Ha condotto l'incontro, ha ascoltato molto attentamente e ogni tanto è intervenuto, è stata una discussione molto piacevole, sobria e amichevole". E domenica, a conclusione dei lavori, sono stati ammessi anche giovani teologi che non hanno mai studiato con il prof. Ratzinger ma hanno dedicato al suo pensiero le loro tesi di licenza e dottorato. "Non vogliamo - precisa mons. Jaschke - che il vecchio 'Schulerkreis' perda la sua identità originaria e così in questi tre giorni, abbiamo incontrato i giovani teologi separatamente, a Roma. Domenica scorsa, infine, il Santo Padre ha presieduto la Santa Messa e dopo abbiamo fatto colazione insieme. I giovani teologi hanno partecipato alla colazione, erano quindi inclusi nel gruppo. E durante l'Angelus, brevemente, hanno incontrato il Papa che ha stretto la mano a ognuno di loro". Riguardo infine al seminario di quest'anno, mons. Jaschke ha confermato nell'intervista che "il tema è stato il Concilio Vaticano II e la sua interpretazione, nel senso di una riforma e non della discontinuità". Nell'ambito del gruppo degli ex studenti del prof. Ratzinger, ha concluso, "abbiamo sentito relazioni su questo tema e abbiamo discusso con lui e tra di noi", poi nel gruppo allargato ai nuovi teologi ratzingeriani, ancora "abbiamo discusso intensamente sul Vaticano II e ci siamo piuttosto avvicinati nelle posizioni. Certo, se ci sono dieci nuovi giovani, allora è necessario conoscersi bene e vedere se teologicamente possa nascere un dialogo".

Agi