mercoledì 1 settembre 2010

Messaggio del Papa ai cattolici dell'Asia: testimoniare Gesù Salvatore dell'umanità servizio supremo e dono più grande che la Chiesa può offrire

Per i laici cattolici in Asia si aprono oggi “vasti orizzonti di missione” se portano “il loro esempio di amore matrimoniale e vita familiare cristiana, la loro difesa della vita dal concepimento alla morte naturale, il loro impegno per i poveri e gli oppressi, la loro testimonianza di perdono del nemico e dei persecutori, il loro esempio di giustizia, verità e solidarietà sui luoghi di lavoro e la loro presenza nella vita pubblica”. E’ l’esortazione che Benedetto XVI rivolge oggi in un messaggio scritto ai partecipanti al Congresso per i laici cattolici in Asia, promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici, in collaborazione con la Commissione per il Laicato della Conferenza Episcopale coreana e il locale Consiglio nazionale dei laici, sul tema: "Proclamare Gesù Cristo nell’Asia di oggi". L’incontro, con la partecipazione di delegati da una ventina di Paesi asiatici e di oltre trenta aggregazioni laicali, è in corso nella Cattedrale di Seoul (Corea del Sud) dal 31 agosto al 5 settembre. I cattolici in Asia, scrive il Papa, sono chiamati “ad una grande missione”: “testimoniare Gesù Cristo, il Salvatore universale dell’umanità. Questo è il servizio supremo e il più grande dono che la Chiesa può offrire alla popolazione dell’Asia, e spero che l’attuale conferenza incoraggi e indirizzi questo sacro mandato”. I cattolici in Asia, prosegue il Papa, devono “diventare sempre più consapevoli della grazia del loro battesimo” ed “essere incoraggiati a collaborare attivamente non solo nella costruzione delle loro comunità cristiane locali ma anche nel creare nuovi sentieri per il Vangelo in ogni settore della società”. Secondo Benedetto XVI “il numero crescente di laici formati, impegnati ed entusiasti è un segno di immensa speranza per il futuro della Chiesa in Asia”. Esprime perciò riconoscenza al lavoro di “molti catechisti che portano la ricchezza della fede cattolica a giovani e anziani, individui, famiglie e comunità parrocchiali”, alle tante associazioni e movimenti ecclesiali. “Insieme alle tante persone e gruppi impegnati nella preghiera e nel lavoro caritativo – dice -, e al contributo dei consigli pastorali e parrocchiali, questi gruppi rivestono un ruolo importante nell’aiutare le Chiese particolari dell’Asia ad essere costruite sulla fede e sull’amore, a rafforzare la comunione con la Chiesa universale e a rinnovare lo zelo per la diffusione del Vangelo”. Il desiderio di Benedetto XVI è che il Congresso metta in luce “il ruolo indispensabile dei fedeli laici nella missione della Chiesa”. Avendo “trovato in Gesù la verità, la gioia e la bellezza” essi potranno “portare questa grazia agli altri”. “Non spaventati dalla presenza di difficoltà, o dall’enormità del compito loro affidato – conclude - confideranno nella presenza misteriosa dello Spirito Santo che lavora sempre nei cuori degli individui, nelle loro tradizioni e culture aprendo misteriosamente le porte a Cristo come ‘il cammino, la verità e la vita’, e la realizzazione di ogni aspirazione umana”.