Il Velino
mercoledì 1 settembre 2010
ll Papa a Palermo. Romeo: un richiamo ad abbandonare logiche di interesse e divisioni distruttive per farsi carico dei reali problemi della Sicilia
Oltre trenta pagine interamente dedicate alla Sicilia di oggi, tra fatalismo secolare e slanci di speranza, tradizione delle devozioni e nuovi scenari ecclesiali che lentamente emergono tra le multiformi realtà diocesane della regione. Jesus, mensile di cultura e attualità religiosa dei Periodici San Paolo, pubblica l’ampio dossier sul numero in edicola da oggi alla scoperta dei mille volti della Sicilia in vista della visita pastorale di Benedetto XVI a Palermo, domenica 3 ottobre. Arte, storia, contaminazioni e intrecci culturali, ma anche uno sguardo a una comunità cristiana che cambia, soprattutto quella dei giovani che, come afferma in una intervista mons. Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo: “Nel quotidiano appaiono mortificati nelle loro speranze, nella capacità di guardare con serenità e creatività alla vita, di progettare il futuro e di farlo con Cristo”. L’arcivescovo esprime la dolorosa constatazione di come “un numero sempre più grande di battezzati viva la propria fede con una religiosità ‘fai da te’” e che “l’auspicata incidenza dei cattolici a livello politico-sociale è finita con il rimanere un auspicio e un sogno”. “Nella nostra Sicilia le conseguenze della crisi si mescolano con ataviche irresponsabilità politico-sociali e con una burocrazia spesso lontana dai bisogni della gente non sollecita nel promuovere il bene comune...La sollecitudine del Pontefice per la nostra isola potrà essere un richiamo forte per la classe politico-amministrativa ad abbandonare logiche di interesse e divisioni sterili e distruttive, per farsi carico dei reali problemi della nostra gente”. Da parte sua “la Chiesa deve poter dire ai giovani che non devono tradirsi, ossia non devono tradire ciò che è stato donato loro. E deve poterlo fare formando le coscienze, con pazienza e impegno generoso, come don Pino Puglisi ha fatto in tutti quegli ambienti - non soltanto il quartiere di Brancaccio - che il vescovo aveva affidato alle sue cure pastorali”.